Il ritorno dei Cure ha riacceso l’interesse per una delle sottoculture musicali più influenti degli anni '80: il Dark. Nato come diretta evoluzione del Punk, il Dark ha definito un'epoca non solo per le sue atmosfere cupe e malinconiche, ma anche per il suo impatto estetico e di costume. Ripercorriamo la genesi del movimento, esplorando le caratteristiche musicali, visive e culturali che lo hanno reso un fenomeno unico, con i Cure come protagonisti assoluti.
Cure e Dark: sottocultura che ha cambiato musica e costume

Dark: dall'evoluzione del Punk alla ribellione intima
Il Dark nasce come una diretta emanazione della musica Punk. Il Punk era una rivoluzione che - nella seconda metà degli anni settanta - aveva scosso e cambiato il Rock, più per ragioni sociali che musicali. Le tensioni politiche e la crisi economica si riversavano sulle generazioni più giovani che - frustrate e arrabbiate per la mancanza di prospettive nel quotidiano - non riuscivano più a identificarsi nel Rock opulento e sognante delle generazioni precedenti. L’Hard Rock, il Progressive e il Pop, dominanti all’epoca, apparivano come proposte troppo sofisticate, raffinate nel suono, addirittura patinate, eccessivamente inclini a un narcisismo tecnico e strumentale. Il Punk, al contrario, nasceva dall'urgenza di urlare al mondo la propria rabbia: non c'era spazio, tempo o interesse per la precisione tecnica e formale. Bastavano tre o quattro accordi, sparati a tutto volume su una chitarra distorta, accompagnati da una batteria che pestava dritta e veloce sul tempo. Non serviva altro per esprimere tutta la rabbia e la disillusione di una generazione. Così, il Rock è cambiato: sono sparite le strutture complesse che rendevano le canzoni delle grandi band Hard Rock e Progressive simili a suite ispirate alla musica classica. Gli assoli torrenziali dei guitar hero, che avevano dominato i decenni precedenti, sono scomparsi, insieme all'anima Blues che aveva rappresentato la spina dorsale di quel modo di fare Rock.