Da Billy Corgan in SuperVicki alle collaborazioni tra Prince e Cobain, falsi miti rock
Patti con il diavolo, ruoli mai interpretate e collaborazioni assolutamente inventate. Vi sveliamo alcuni falsi miti del rock che forse non conoscete
La storia del rock è piena di leggende metropolitane, alcune conosciute, altre meno.
Si va da quelle che riguardano tutta la sfera demoniaca a quelle di morti più o meno simulate, tutti episodi che sono la naturale emanazione di una narrazione epica ed esagerata che ben si sposa con il genere.
Alice Cooper - che sul groppone ha qualche storia da raccontare, come quella del pollo lanciato sulla folla - diceva che, di solito ciò che si dice sui grandi nomi del rock è in gran parte inventato ed esagerato. Ad eccezione fatta per Keith Moon perché, tutti gli eccessi e gli aneddoti folli attribuiti al batterista degli Who: "Sono veri, ed è solo un decimo di ciò che è accaduto in realtà".
Ma non è di Moon the Loon che vogliamo parlare in questo articolo dove ci concentreremo sì su alcuni patti con il diavolo, ma vedremo alcune leggende molto più terrene, come quelle legate ad alcuni cameo televisivi o collaborazioni discografiche mai realizzate davvero.
Un patto con il diavolo
E' inevitabile che la musica rock sia legata ad una serie di miti e leggende che riguardano una presunta vicinanza con il diavolo.
In questo senso si sprecano gli aneddoti, basti pensare ai tanti artisti - dai Beatles ai Led Zeppelin - accusati di invocare il demonio tra i solchi delle loro canzoni fatte suonare al contrario.
I Led Zeppelin e in particolare Jimmy Page, non hanno mai nascosto la loro passione per l'occulto e il chitarrista ha anche abitato Boleskine House, abitazione appartenuta ad uno degli occultisti più noti di sempre, Aleister Crowley.
Naturale che, negli anni '70, cominciarono a girare strane voci su un possibile patto col diavolo stretto dalla band per ottenere il successo.
Ma il tema del patto del diavolo è ricorrente ed è stato a volte tirato fuori dagli stessi artisti, come Bob Dylan che in un'intervista del 2004 parlò di un 'affare' fatto per raggiungere i risultati incredibili della sua carriera.
Allo stesso modo, di Stevie Ray Vaughan si disse che erano stato i poteri oscuri a conferirgli un incredibile capacità con la sei corde.
La tesi, ovviamente infondata, si riallaccia però ad una delle leggende più note del genere, quella di Robert Johnson, uno dei padri fondatori del blues.
Leggenda vuole che il chitarrista abbia venduto l'anima al diavolo ad un incrocio di Clarksdale, Mississippi, dove, allo scoccare della mezzanotte, il giovane musicista siglò l'accordo, ricevendo in cambio un talento che, fino a poco prima, sembrava assolutamente insperato.
Successivamente Johnson scrisse brani che facevano riferimento sia all'incrocio che al demonio, come Cross Road Blues e Me And The Devil Blues.
Un ruolo fantastico
Senza scomodare creature infernali, alcuni miti riguardano semplicemente apparizioni di rockstar mai davvero avvenute.
E non conta che alcuni dei protagonisti siano propri soggetti che in carriera quattro chiacchiere col diavolo probabilmente le avranno fatte, qui si parla di TV.
Ad esempio Marilyn Manson negli ultimi anni si è prestato più di una volta a ricoprire alcuni ruoli sullo schermo, basti pensare a serie come Sons Of Anarchy o il Young Pope di Sorrentino.
In America, però, secondo qualcuno sarebbe stato proprio un giovanissimo Brian Warner - vero nome di Manson - ad interpretare il ruolo di Paul Pfeiffer in The Wonder Years, una sitcom degli anni'80.
La realtà è che a ricoprire il ruolo non fu il futuro Reverendo ma Josh Saviano, che ha poi lasciato la carriera di attore per diventare avvocato.
Come falsa è la voce - i fan italiani la ricorderanno bene - che vuole Billy Corgan nei panni di Jamie Lawson, il fratello di Vicki, il robot umanoide della popolarissima serie anni '80 Super Vicki (Small Wonder). Pur essendoci effettivamente una somiglianza tra il Corgan dei primi Smashing Pumpkins e il ragazzino, Jamie era interpretato da Jerry Supiran, come confermato più volte dallo stesso musicista.
Alcune di queste leggende, però, sono vere e negli anni '80 non era infrequente vedere musicisti prendere parte a film e serie TV. Tra questi anche Gene Simmons che, invece, davvero partecipò ad alcune pellicole, come Runaway, un thriller fantascientifico con Tom Selleck in cui interpretava il cattivo Dr.Charles Luther, uno scienziato pazzo che utilizzava ragni robot per uccidere le persone.
Decisamente meno probabile, infine, la leggenda che riguarda un film cult degli anni '90, "Mamma Ho Perso L'Aereo" che, secondo alcune voci, vedrebbe addirittura un cameo di Elvis Presley - ancora vivo dopo aver finto la sua morte - nei panni di un uomo sullo sfondo dell'aeroporto.
Collaborazioni leggendarie
Ci sono poi delle leggende metropolitane che riguardano la musica suonata e, in particolare, collaborazioni che sarebbero (o no) avvenute.
Un nome che viene subito alla mente è quello di Prince - spesso non considerato per il chitarrista incredibile che era - e che in passato era stato associato al celebre assolo di Beat It di Michael Jackson. I due si rispettavano, pur essendo di fatto rivali, ma la verità è che a suonare l'assolo fu Eddie Van Halen, dopo aver ricevuto una telefonata da parte di Quincy Jones.
Leggenda nella leggenda, si diceva che il chitarrista dei Van Halen avesse prestato il suo talento dopo aver perso una scommessa con il produttore ma, a quanto pare, si trattò solo di una prestazione a titolo gratuito nata dalla curiosità per la sfida.
Prince venne anche accostato anche a Kurt Cobain con il quale, si diceva, avesse registrato un duetto segreto poco prima che il frontman dei Nirvana scomparisse tragicamente.
In questo caso si tratta di un vero e proprio mito dato dal fatto che si trattasse di due artisti innovativi ma non c'è nemmeno alcuna evidenza che i due si conoscessero.
Ci sono poi le questioni lasciate a metà, come quella tra Michael Jackson e Freddie Mercury che, negli anni '80, erano probabilmente le due più grandi icone della musica pop e rock.
Si parla di un intero album registrato dalla coppia, cosa che appare improbabile ma è certo che i due lavorarono ad alcune tracce demo fino a quando la voce dei Queen decise di andare via dallo studio di MJ, sentendosi a disagio per la costante presenza del lama 'da compagnia' del musicista americano.
Mercury e Michael Jackson registrarono insieme la demo di There Must Be More To Life Than This e, inizialmente, avrebbero dovuto collaborare al brano State Of Shock. Non riuscendo ad incrociare le rispettive agende, MJ decise poi di fare uscire il brano con i suoi fratelli The Jacksons e con Mick Jagger come ospite.