Il 9 maggio del 1984 Bruce Springsteen pubblicava 'Dancing In The Dark', singolo che anticipava l'uscita di "Born in the U.S.A." e che in breve tempo diventò una delle sue più grandi hit.
Il successo del brano diede un contributo importante a rendere l'album quello commercialmente più rilevante all'interno del suo catalogo e si guadagno un posto nel cuore di tutti i fan.
A spingere il Boss verso un ultimo sforzo per completare il disco fu il suo manager Jon Landau che sentiva di aver bisogno di un ultimo singolo definitivo, un successo che facesse arrivare ovunque Born In The U.S.A.".
Springsteen non sembrava essere particolarmente entusiasta di dover continuare a 'scavare' dopo aver prodotto circa 70 brani ma cercò di trovare le risorse per un'ultima canzone.
Springsteen e la ricerca frustrante di una hit
Era la fine del 1983 e Bruce Springsteen si trovava a uno strano bivio. L'uomo che un tempo aveva fatto irruzione nel circuito dei bar del Jersey Shore con una E Street Band di sei elementi alle spalle, si trovava a chiedersi: cosa succederà ora?
Il suo album precedente, Nebraska, era stato inquietante: uno scarno disco acustico, spettrale che la critica aveva apprezzato ma che era ben distante dal successo commerciale del doppio album "The River".
Nel frattempo, il mondo stava cambiando, la scena musicale stava cambiando, con l'avvento di sintetizzatori, immagini in technicolor e video in TV, l'approccio a metà strada tra il bluesman da highway e la rockstar da platee sterminate rischiava di non funzionare più.
Serviva qualcosa di diverso e questo Landau lo sapeva bene.
Il manager chiese a Springsteen di fare qualcosa di nuovo, di moderno, qualcosa che potesse raggiungere il grande pubblico attraverso l'etere, una hit buona per tutti.
Bruce era furioso, frustrato, non capiva cosa non andasse bene in quelle canzoni che aveva già registrato.
Arrivato al livello di popolarità che si portava dietro dall'inizio degli anni'80, Springsteen aveva bisogno di qualcosa che lo consegnasse ad una nuova era e per trovarlo mise dentro tutta la sua rabbia e le sue perplessità.
Tornato nella sua camera d'albergo, Springsteen continuava a pensare alle parole di Landau che, fosse stato per lui, si sarebbe potuto scrivere la sua cara hit anche da solo.
Ma era innegabile che il mondo fosse diverso, che il sound intorno fosse diverso e che le pressioni su di lui fossero enormi. Quel senso di inadeguatezza, forse di noia, di frustrazione, di disperazione addirittura trovò la strada in una sola notte, finendo per diventare quel punto di incontro tra business e arte che fu Dancing In The Dark.