David Bowie e Diamond Dogs, il punto di snodo tra due epoche
Il 14 giugno 1974 David Bowie pubblicava 'Diamond Dogs', titletrack dell'omonimo album che servì a trasformare l'alieno del glam nello sperimentale Duca Bianco
Il 14 giugno del 1974 David Bowie pubblicava come singolo - non negli USA - 'Diamond Dogs', titletrack dell'omonimo ottavo album uscito il 24 maggio dello stesso anno.
'Diamond Dogs' è il brano che introduce al mondo abitato da Halloween Jack, il nuovo personaggio interpretato dall'artista inglese dopo la decisione di 'uccidere' Ziggy Stardust esattamente 50 anni fa.
Lo scenario presentato da Bowie è quello di una realtà post apocalittica in cui la città di Manhattan è abbandonata all'anarchia e popolata da quelli che chiama 'Diamond Dogs', branchi di ragazzi selvaggi che vivono sui tetti dei grattacieli e terrorizzano chiunque si aggiri per le strade desolate della città.
Halloween Jack e i Diamond Dogs, punk ante litteram
Halloween Jack, che 'vive in cima a Manhattan Chase', è il loro capo, un tizio 'davvero figo' che però, così come la 'versione americana di Ziggy' Aladdin Sane, non apparirà più nella discografia di Bowie.
Un personaggio di transizione funzionale a costruire l'immaginario scelto da Bowie per "Diamond Dogs", dichiaratamente un mix tra 1984 di Orwell, The Wild Boys di Burroughs e l'estetica furiosa di Arancia Meccanica.
La fine del mondo ipotizzata da Ziggy Starudst nell'arco di cinque anni, nel nuovo album è realtà. Una realtà distopica come un 'Mad Max' in anticipo sui tempi, così come i Diamond Dogs stessi, praticamente dei punk come quelli che di lì a poco avrebbero invaso le strade di Londra.
Come spiegato da Bowie, l'idea dei ragazzi sui tetti veniva dal lavoro di suo padre per l'organizzazione benefica Barnardo che si occupava di bambini in difficoltà e, una volta, aveva trovato questi ragazzi di strada che vivevano sui tetti di Londra.
Ma questi ragazzi erano, nell'immaginario del progetto, dei veri e propri punk ante litteram: "Per me erano di Johnny Rotten e Sid Vicious e, nella mia mente non c'erano mezzi di trasporto, quindi andavano in giro su pattini a rotelle con enorme ruote cigolanti. Indossavano pellicce e capelli colorati, erano armati di coltelli ed erano tutti magri perché non avevano mangiato abbastanza. Avevo immaginato il punk perché è lì che il mondo stava andando".

Diamond Dogs, uno snodo tra glam e sperimentazione