01 marzo 2022

David Crosby ha un consiglio per i giovani musicisti: "Non fatelo"

Il cantautore americano non ha dubbi e nutre poche speranze sul futuro della discografia schiacciata dalle piattaforme streaming

La lotta portata avanti da Neil Young contro Spotify nelle scorse settimane ha visto il leggendario cantautore venire supportato da diversi colleghi e amici.

Tra questi anche David Crosby, suo socio nella grande avventura con Stephen Stills e Graham Nash, che è riuscito ad ottenere lo stesso trattamento chiesto da Young ed eliminare la sua musica dalla piattaforma, così come già fatto per il catalogo di Crosby, Stills e Nash.

Contro le piattaforme di streaming

Recentemente David Crosby è stato intervistato da Stereogum e ha espresso al portale americano tutta la sua sfiducia nei confronti del futuro dell'industria discografica.

Crosby è da sempre stato critico nei confronti delle piattaforme di streaming che accusa di non pagare abbastanza gli artisti, non permettendo loro di guadagnare dignitosamente dall'ascolto della loro musica.

Proprio per poter far cassa, esattamente un anno fa David Crosby aveva venduto tutto il suo catalogo all'Iconic Artists Group di Irving Azoff.

Parlando della decisione di eliminare il suo catalogo dalle piattaforme di streaming, Crosby si è detto meravigliato del comportamento di Azoff e BMG:"Ho dovuto chiedere il permesso, perché è lui che ha il mio catalogo ora. La cosa incredibile è che mi ha detto che erano d'accordo, che se secondo me era la cosa giusta, lo avrebbe fatto. Di solito le grandi aziende pensano solo ai soldi, la cosa mi ha scioccato".

Chi, invece, pensa ai soldi sono proprio le piattaforme di streaming: "Non mi piacciono perché guadagnano miliardi ma non pagano sufficientemente gli artisti. Non è giusto che ci diano solo spiccioli, non è giusto che si prendano la metà di quello che mi spetta e, soprattutto, non è giusto che rendano impossibile ai giovani artisti di entrare nel mercato. Loro non guadagnano nulla, è sbagliato. Non mi piacciono, ci derubano, e non apprezzo nemmeno il loro livello di qualità del prodotto. Ma sembra che non abbiano intenzione di cambiare".

David Crosby ha un consiglio per i giovani musicisti: "Non fatelo"

Un consiglio ai giovani: non diventate musicisti

Il futuro dell'industria, secondo David Crosby, non si può cambiare ma allo stesso tempo è giusto sottolineare come il tutto sia gestito in maniera ingiusta:"Sinceramente, il futuro dell'industria è lo streaming, sia per quanto riguarda i film che per la musica. Continuerà ad andare in quella direzione ma non è giusto e io non devo tenere la bocca chiusa e fare finta che lo sia", attacca David Crosby, "Non voglio i loro soldi, non voglio leccargli i piedi per poco più di un dollaro. Stanno sbagliando e, alla fine, lo capiranno, il karma farà il suo corso. Non so quando accadrà ma spero presto".

Se Crosby ha sulle spalle una carriera di oltre 50 anni, chi davvero è penalizzato dalla situazione sono i giovani, per i quali queste condizioni sembrano impossibili per potersi creare un futuro nella musica. Allo stesso tempo, però, lo streaming sembra essere il modello necessario per poter consentire agli emergenti di pubblicare la propria musica: "Ovviamente loro non possono eliminare la loro musica così facilmente. Non hanno dove andare, hanno Bandcamp al massimo, cose del genere vanno bene ed è per questo che li incoraggio ad usare piattaforme così. Il problema con le piattaforme di streaming è che per una questione di principio credo che tutti debbano togliere la loro musica da lì ma la gran parte degli artisti non possono permettersi di farlo perché anche lo schifo che ti danno è meglio di niente, per qualcuno".

E sul futuro della musica, il cantautore 80enne conclude con un consiglio per i più giovani che suona come una sentenza:"Non diventate musicisti. Sapete quanto sia una cosa orrenda per me da dire, quanto vorrei non doverlo dire? Dirlo a gente di talento, giovani con gli occhi che brillano, non vorrei dirlo ma non ho più alcuna speranza. Io e mio figlio James facciamo dischi perché amiamo farlo e crediamo che la musica sia una forza positiva e in questi tempi bui è qualcosa di necessario. Faccio musica perché la musica fa stare meglio le persone, ormai, certo non per guadagnarci".