David Gilmour compie 75 anni: 5 assoli memorabili del chitarrista dei Pink Floyd

Tra band e una brillante carriera solista, il chitarrista dei Pink Floyd taglia un importante traguardo e compie 75 anni. Lo festeggiamo con 5 tra i suoi assoli

David Gilmour, leggendario chitarrista dei Pink Floyd, compie oggi 75 anni e per festeggiarlo abbiamo pensato di festeggiarlo con i suoi 5 migliori assoli di sempre.

David Gilmour, 75 anni per il chitarrista dei Pink Floyd

Non c'è amante del rock che non si sia emozionato al cospetto di uno dei suoi assoli, per intensità e genialità melodica. Se siete fan dei virtuosismi in stile “Volo del Calabrone”, questo articolo non fa per voi. Perché David Jon Gilmour, classe 1946, ex chitarra dei Pink Floyd e brillante solista, non passerà certo alla storia per sfuriate ad alta velocità su e giù per il manico della chitarra, alla Paganini per intenderci.

Anzi, la grandezza di questo artista è tutta nelle note che “non” suona, nell'intensità delle melodie che hanno costellato un'intera carriera piena di successi.

Oggi David Gilmour compie 75 anni e questa è una gallery per celebrarlo con i suoi 5 migliori assoli.


I 5 migliori assoli di David Gilmour

5. Pigs

Se c'è un disco in cui Gilmour è al suo apice compositivo nella storia dei Pink Floyd, quello è Animals. L'album orwelliano della band è una raccolta di momenti cruciali ed aspre critiche alla società e "Pigs" è forse il punto più alto di quel lavoro, ad evidenziare l'intenso talento del chitarrista. Nella canzone ci sono tre assoli diversi ed ognuno di essi fornisce una sfumatura diversa al pezzo. La chitarra diventa voce, in qualche modo riesce a grugnire e gemere come un maiale fino ad finale da leggenda.

I gradini più bassi del podio 

3. Shine on You Crazy Diamond

Wish You Were Here non è solo una critica al mondo della musica, ma è anche un doveroso tributo all'amico geniale Syd Barrett, il diamante pazzo. La canzone è suddivisa in due parti che cingono il disco in testa ed in coda, ma presa nel suo insieme diventa una vera e propria suite di 26 minuti, facendo del pezzo la registrazione più lunga della band. Gilmour crea un'atmosfera cupa verso l'inizio con le sue inconfondibili radici blues, prima di elevare lentamente il mood verso uno straziante saluto a quel genio torturato dell'amico Syd ed in fondo, anche a tutti noi.

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