08 dicembre 2024

Dimebag Darrell dei Pantera. Metal, passione e groove

Stile, carisma e influenze di Dimebag Darrell dei Pantera. Per molti, il più grande chitarrista della storia del metal.

Nell’anniversario della sua scomparsa, celebriamo Dimebag Darrell, pseudonimo di Darrell Lance Abbott, dei Pantera, uno dei più grandi chitarristi metal di sempre. Innovatore che ha spinto il metal dal thrash verso il groove metal, una forma più potente e ritmicamente strutturata, ha costruito, insieme al fratello Vinnie Paul, un connubio artistico e musicale che ha segnato il sound dei Pantera. Oltre a essere un musicista straordinario, era un personaggio carismatico, amato per la sua passione, autenticità e il profondo legame con i fan e la musica. Ripercorriamo la sua storia, le influenze musicali, i tratti distintivi del suo stile chitarristico e il tragico evento che ha interrotto troppo presto la sua carriera.

L’8 dicembre 2004, Dimebag Darrell fu assassinato durante un’esibizione con la sua band Damageplan all’Alrosa Villa di Columbus, Ohio. Nathan Gale, un ex marine con gravi disturbi mentali, salì sul palco durante il concerto e aprì il fuoco, uccidendo Dimebag con diversi colpi a distanza ravvicinata. L’attacco fu improvviso e devastante: oltre a Darrell, persero la vita tre persone prima che Gale venisse neutralizzato dalla polizia. La notizia sconvolse il mondo della musica, lasciando fan e colleghi in lutto per la perdita di uno dei chitarristi più amati e influenti della scena metal. 

Dimebag Darrell dei Pantera. Metal, passione e groove
PHOTO CREDIT: Rik Goldman

Innovatore e carismatico

Difficile essere imparziali quando si parla di Dimebag Darrell dei Pantera. Impossibile non scrivere di pancia e ammettere che, per molti, è stato il più grande chitarrista metal di tutti i tempi. Certo, il dolore per aver perso un musicista così ispirato e innovativo in modo così tragico condiziona il giudizio, ma è innegabile che Dimebag rappresenti un riferimento assoluto. Tra i chitarristi della sua generazione, è stato il più puro ed entusiasta nella sua adesione assoluta al metal: un genere che ha celebrato tanto nel prendere il meglio dalle band a cui si è ispirato, quanto – grazie a un talento prodigioso – nel far evolvere a livello tecnico, stilistico e sonoro. Dimebag era un musicista innamorato della musica e della chitarra, con una personalità travolgente che mescolava dedizione assoluta e un’irresistibile vena goliardica. Era il classico “cazzone” che non chiedeva altro che birra, riff, e serate a spaccare i culi dal vivo con volumi e velocità impossibili. Ma oltre al suo talento, Dimebag era amatissimo per la sua autenticità e per il rapporto diretto che sapeva creare con i fan. Non era solo una rockstar: era uno di loro, sempre pronto a condividere una risata, un brindisi o un momento di sincera complicità. Questo legame era parte del suo carisma e lo rendeva ancora più speciale

 

L’essenza del groove

Dimebag Darrell ti dava l’idea di essere un musicista che ce l’aveva fatta perché semplicemente ci aveva dato dentro come nessun altro. Quel sound unico dei Pantera, nato dall’intreccio quasi simbiotico di chitarra e batteria con il fratello Vinnie Paul, aveva il profumo di una vita spesa tra palchi e sala prove per trasformare i riff dei loro eroi – Kiss, Black Sabbath, Van Halen, Judas Priest – in qualcosa di infinitamente più violento, veloce, satanico e, se possibile, ancora più ricco di groove. Quello che chitarra e batteria facevano nei Pantera era – ed è tuttora – strabiliante. I due fratelli hanno dato vita a un genere che sarebbe stato definito Groove Metal: partendo dalla ferocia e dalla velocità del thrash, lo hanno reso più pesante, con ritmiche cadenzate e strutturate. I riff di chitarra si incollano al portamento della batteria, mentre unisoni, contrappunti ritmici e stop & go creano un’energia pulsante e una potenza ritmica senza precedenti. In questo senso, Dimebag e Vinnie rappresentano quel connubio magico che ha fatto la storia del rock: come Jimmy Page e John Bonham nei Led Zeppelin, Paul Cook e Steve Jones nei Sex Pistols, o i fratelli Eddie e Alex Van Halen, hanno dato al metal una nuova forma e un nuovo linguaggio. Tra tutti, però, i Van Halen sono stati l’ispirazione più profonda per Dimebag e Vinnie, forse proprio grazie a quel legame di sangue che sembra essere l’ingrediente segreto di una coesione ritmica esagerata. A confermare questa affinità, c’è un aneddoto che racconta tutta la poesia di questo rapporto. Prima di ogni concerto, Dimebag e Vinnie si scambiavano una sola parola: “Van Halen”. Era un rituale per evocare la forza, la solarità e la potenza dei loro eroi, per liberarsi da ogni affanno e salire sul palco con l’entusiasmo e la passione di due ragazzini. Tanto che Vinnie Paul ha ricordato che quella fu l'ultima parola che i due si scambiarono prima di salire sul palco per il concerto nel quale Dimebag sarebbe stato assassinato. Dopo la tragica scomparsa di Dimebag nel 2004, Eddie Van Halen stesso donò alla famiglia una delle sue chitarre più iconiche, la celebre gialla e nera della copertina di VAN HALEN II, affinché fosse sepolta con lui. Un gesto che suggella un legame profondo, fatto di rispetto, ispirazione e fratellanza musicale.

 

Questo video di una masterclass di chitarra (tenuta da Dimebag Darrell in un piccolo negozio di strumenti) rivela passione, simpatia, legame con i fan e abilità stupefacente di questo musicista mai abbastanza compianto.

La chitarra di Dimebag Darrell

Dimebag Darrell era cresciuto immerso nella musica. Figlio del proprietario di uno studio di registrazione in Texas, aveva trascorso l’infanzia osservando sessioni di chitarristi blues che il padre ospitava. In particolare, un giorno, nel loro studio passò Ace Frehley dei Kiss, lasciando Dimebag letteralmente folgorato. Quell’incontro, come tutto il background musicale del giovane Darrell, fu la scintilla di uno stile chitarristico unico. L’originalità di Dimebag risiedeva nella sua capacità di fondere linguaggi apparentemente distanti. Dalla tradizione blues e rock-blues, aveva preso il calore e la passione di chitarristi come B.B. King, Billy Gibbons degli ZZ Top, e naturalmente Ace Frehley. Dal country e dal bluegrass, estremamente presenti nella sua cultura musicale texana, aveva assorbito l’agilità tecnica, fluidità ritmica, vivacità armonica. Infine, grazie alle innovazioni di Eddie Van Halen, aveva integrato una velocità e una tecnica da virtuoso, modellando il tutto con una pronuncia ferocemente metal. A distinguere Dimebag dai suoi contemporanei era la capacità di mettere il proprio talento al servizio della band. Il suo suono, i suoi riff e la cura ritmica erano costruiti per esaltare il songwriting e gli arrangiamenti dei Pantera. Inoltre, come Tom Morello, di cui era contemporaneo, sfruttava la rumoristica della chitarra con creatività estrema, generando fischi, feedback e strilli strapazzando la chitarra per la leva del vibrato. Tra le tante prove chitarristiche memorabili, “Walk” (VULGAR DISPLAY OF POWER, 1992) resta una dimostrazione perfetta del suo groove  nelle ritmiche e della sua visione solistica sensazionale.