Dire Straits, John Illsley a Radiofreccia: "Il Live Aid fu incredibile"
Il bassista e membro fondatore dei Dire Straits, John Illsley, è stato ospite di Radiofreccia per parlare della prima autobiografia della band, "La mia vita nei Dire Straits"
John Illsley, bassista de membro fondatore dei Dire Straits, ha pubblicato pochi giorni fa la prima e unica autobiografia ufficiale sulla band inglese che negli anni '80 arrivò sul tetto del mondo.
Un'avventura incredibile, quella di Illsley con Mark Knofpler, suo fratello David e Pick Withers, che il bassista dei Dire Straits ha raccontato a Cecile B in diretta su Radiofreccia.
La mia vita con i Dire Straits
In collegamento da Londra, John Illsley ha parlato con Radiofreccia di "La Mia Vita Nei Dire Straits", prima autobiografia della band pubblicata contemporaneamente in Italia e in Inghilterra meno di due settimane fa.
Il libro racconta le vicende di una band che dagli anni Ottanta, grazie alle hit firmate da Mark Knopfler come 'Sultans Of Swing', 'Romeo And Juliet' e 'Tunnel Of Love', ha fatto da colonna sonora ad una generazione, vendendo milioni di dischi e diventando una delle band inglesi di maggior successo al mondo.
Illsley ha voluto condividere l'ascesa della band dagli esordi nei pub inglesi fino ai palchi più prestigiosi del mondo come quelli del Madison Square Garden o del Live Aid.
"E' una celebrazione della mia vita nella band, sin dai primissimi momenti fino alla fine" - racconta a Radiofreccia -"Ho voluto condividere questo racconto con più persone possibili perché per me sono stati anni davvero affascinanti da vivere. Ho voluto spiegare alle persone cosa significa essere in una band del genere e avere quel tipo di successo, è per questo che ho scritto un libro".
L'incredibile Live Aid
Il libro è anche un tributo a Mark Knopfler, l'amico di una vita con cui Illsley ha formato i Dire Straits che si è anche occupato di scrivere la prefazione di "La mia vita nei Dire Straits".
Sono tanti i ricordi che Illsley ha della sua avventura con Knopfler ma c'è un momento che ancora conserva tra quelli più preziosi:"Sicuramente una delle esperienze più incredibili che abbiamo condiviso è stato il Live Aid del 1985 a Wembley." - dice - "Ci saranno state un miliardo di persone e non capita tutti i giorni suonare con una platea del genere. Eravamo davvero preparati perché in quei giorni eravamo in tour ma, nonostante questo, è stato ugualmente incredibile. Dovevamo darci dei pizzicotti per essere sicuri che stesse accadendo davvero. E'stato un grande momento nella storia del rock ed è stato fantastico far parte di un evento così importante.
Una giacca blu
Come ogni band che si rispetti, anche i Dire Straits hanno un'usanza prima di salire sul palco o comunque una ricorrenza che in qualche modo aiuta a dare sicurezza. Perché anche quando hai venduto milioni e milioni di dischi e ti sei esibito in tutti gli stadi del mondo, hai in fondo bisogno delle tue certezze, di quei piccoli gesti che per molti artisti diventano qualcosa al limite della sacralità.
La band inglese non fa difetto in questo e a proposito del proprio 'porta fortuna' il bassista dei Dire Straits racconta il suo rapporto particolare con uno specifico capo di abbigliamento: "Più che un vero e proprio gesto scaramantico avevamo l'usanza di indossare sul palco sempre gli stessi vestiti o comunque lo stesso tipo di vestiti" - racconta Illsley - "Ad esempio io indossavo molto spesso una giacca blu perché in quel momento ti senti calato nella parte dello 'spettacolo dei Dire Straits' quando sei sul palco. E' un modo per sentirsi a casa quando sei ogni sera in un posto diverso del mondo, credo di aver indossato una giacca blu per qualcosa come 250 show".
Vai in basso per vedere tutta l'intervista di John Illsley dei Dire Straits a Radiofreccia.
John Illsley (Dire Straits) @ Radiofreccia
Dire Straits, il bassista John Illsley in diretta su Radiofreccia presenta la sua autobiografia "La mia vita con i Dire straits".