17 ottobre 2023

Duff McKagan: i bassisti preferiti e l'influenza di Prince su APPETITE FOR DESTRUCTION dei Guns N'Roses

Duff McKagan rivela i musicisti decisivi nella sua formazione: non solo icone del punk a quattro corde ma anche Prince e il chitarrista dei Sex Pistols

Il bassista dei Guns N'Roses racconta come la sua formazione sul basso elettrico sia stata condizionata da due certezze: essere un autentico punk e, al contempo, un musicista unico e personale. Per questo, nella lista dei musicisti che l'hanno maggiormente influenzato, troviamo la presenza stupefacente di due chitarristi Steve Jones dei Sex Pistols e Prince, artista che ha ispirato la sua ricerca del suono di basso su APPETITE FOR DESTRUCTION (1987)


Duff McKagan è un’autentica leggenda vivente del rock; quello più cattivo, che arriva della strada e affonda radici solidissime nel punk. Espressione musicale che, per il bassista dei Guns N’ Roses, ha trovato il suo apogeo in APPETITE FOR DESTRUCTION (1987) capolavoro della band che ha liberato il rock dall’offuscamento patinato e tecnologico in cui stava soffocando negli anni ’80. Perché il punk, per Duff McKagan, è sempre stato molto di più che l’adesione stilistica a un canone musicale

“Il punk, i Clash e il loro bassista Paul Simonon hanno caratterizzato la mia vita. Punk per me non è solo un genere musicale: è credere in me stesso, fare la mia musica, suonare solo quello che amo. E più importante ancora - lo diceva sempre Joe Strummer dei Clash - è sapere che non c’è differenza tra me che suono sul palco e il ragazzo del pubblico che mi ascolta. Siamo una cosa sola.” 



Il celeberrimo basso fracassato da Paul Simonon durante un live, che compare sulla copertina di LONDON CALLING dei Clash


Questo infatti, è quanto professava McKagan nel 2019 presentando il basso a suo nome prodotto da Fender, un modello Jazz Bass Deluxe con - dettaglio estetico da lui voluto - un appariscente numero 12 intarsiato al dodicesimo tasto. “Se pensi ad una squadra di calcio, ti verrebbe da dire che i giocatori sono undici. Ma è sbagliato, sono 12. Il dodicesimo è il loro pubblico, i loro supporter. E la stessa importanza il pubblico, i fan lo hanno per me nella musica. Sono una parte della band. Per questo mi sono inciso questo numero sul basso”.



Duff McKagan: i bassisti preferiti e l'influenza di Prince su APPETITE FOR DESTRUCTION dei Guns N'Roses

I Magnifici 7 del basso


L’attitudine punk per Duff McKagan diventa quasi una professione di fede da esercitare al basso: nessuna concessione a sciccherie e manierismi da virtuoso del funk a quattro corde ma ostentazione di un bassismo monolitico, potente e preciso ad unico supporto ritmico e sonoro della band. “Se suoni il basso in una rock band perché vuoi avere i riflettori puntanti o essere “quello speciale” hai sbagliato genere, strumento”

Così, è stato particolarmente suggestivo confrontarsi con la lista dei sette bassisti che Duff McKagan ha menzionato come i più influenti nella sua formazione. Lista che il bassista ha recentemente confidato durante un’intervista legata alla promozione del suo EP da solista THIS IS THE SONG (2023) uscito lo scorso maggio. Ecco, allora, i magnifici sette che hanno contribuito a plasmare stile e suono del bassista dei Guns N’ Roses.


Lemmy Kilmister (Motörhead)

Per Duff, Lemmy resta la miglior sintesi tra punk e metal. Ciò che Duff sostiene di ammirare del bassista dei Motörhead era non solo la veemenza me - soprattutto - la precisione chirurgica con cui suonava, colpendo le corde con il plettro. Perché: “Se suoni questo genere non puoi essere uno "sciatto figlio di puttana”: serve potenza, suono, precisione e cattiveria. Il suono di Lemmy era enorme e anche se a guardarlo sembrava che facesse un grande pasticcio per la foga con cui suonava, non sbagliava e sporcava una nota”.



Paul Simonon(Clash)

Al bassista dei Clash, Duff riconosce il merito di avergli fatto trovare lo strumento a cui dedicarsi. Prima di vedere dal vivo Paul Simonon, Duff sostiene di aver avvertito semplicemente l’urgenza di suonare, di essere membro di una rock band senza ancora aver capito se diventare un batterista, chitarrista o altro. “Quando ho visto Paul dal vivo ho capito che il basso avrebbe avuto la meglio tra gli strumenti che potevo scegliere. Le sue linee di basso erano stellari e il suo stile era così personale. Si distingueva da tutti.”



Randy Rampage (D.O.A)

Un vero eroe per Duff è Randy Rampage, il bassista dei D.O.A. band canadese che, agli inizi degli anni ottanta, rilancia una seconda ondata di punk americano con un disco HARDCORE 1981, un piccolo delizioso capolavoro di furia hardcore. Duff rimarca la solidità del playing di Rampage e sostiene che puntare a uno standard di brutalità e coesione ritmica come quello dei D.O.A. è stata per lui un’ottima palestra. “Da adolescente, quando li ascoltavo pensavo che avrei voluto diventare così bravo: avere degli standard di riferimento tanto alti è un ottimo incentivo a migliorare



Donald “Dick” Dunn

Donald Dunn è un autentico guru del basso elettrico: membro storico della Blues Brothers Band è stato anche session man, produttore discografico e cantautore. Ha suonato con Phil Collins ed Eric Clapton e il suo bassismo è stato citato come fonte di ispirazione da Jaco Pastorius, più grande e influente bassista jazz fusion di sempre.

“Avrei voluto prendere delle lezioni da lui. Ma anche solo parlando con lui ho avuto modo di arricchirmi dalla grande saggezza che aveva sulla musica e sul basso elettrico”



John Paul Jones (Led Zeppelin)

"Sono cresciuto ascoltando i Led Zeppelin, da loro ho imparato a riconoscere quella radice blues che poi puoi trovare in tutto il rock. Ho sempre considerato John Paul Jones inarrivabile. Fino a vent’anni non avevo idea di che cosa facesse. Infilava delle cose per me astruse in maniera così naturale: su dei blues maggiori inseriva certe sonorità minori che uscivano così naturali: io non sono un maestro di musica, non so spiegare come si chiamasse quello che faceva, cos’era…ma era così musicale”. Duff McKagan racconta che, invitato a Seattle a prendere parte ad un tributo a Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin, dovette misurarsi coi pezzi della band. Un repertorio che lo costrinse a studiare ed esercitarsi anche sette ore al giorno per riuscire a gestire e padroneggiare le linee di basso di John Paul Jones.




Steve Jones (Sex Pistols)

Incredibile: che ci fa il chitarrista dei Sex Pistols nella lista dei bassisti preferiti del basssista dei Guns N’Roses?

Beh, intanto, c’è un legame particolare tra i due musicisti visto che tra il 1995 e il 1997, Duff aveva realizzato un sogno d’infanzia formando con Jones - chitarra di una delle sue band preferite - i Neurotic Outsiders super gruppo in cui McKagan si cimentava alla voce e seconda chitarra lasciando a John Taylor dei Duran Duran il ruolo di bassista




Ma, oltre a questo, la vera ragione è che fu Steve Jones a suonare gran parte dei bassi su NEVER MIND THE BOLLOCKS l’album dei Sex Pistols pietra miliare del rock, risolutivo nell’esplosione della rivoluzione punk del 1977.

“La gente non si rende conto di quanto raffinato sia il portamento del tempo, il groove nel disco dei Sex Pistols. Steve Jones e il batterista Paul Cook avevano un interplay unico, giocavano su anticipi e ritardi che rendevano l’incedere ritmico così trascinante e selvaggio”. Il fatto poi che l’autore dei riff di chitarra memorabili come quelli di “Holidays In The Sun”, “Bodies”, “God Save The Queen” fosse lo stesso musicista che li doppiava con il basso elettrico, garantiva una coesione straordinaria, un transiente mozzafiato su attacchi e stacchi. Per Duff McKagan, diventerà un paradigma esecutivo di precisione e cattiveria.



Prince

“Come spiegavo prima, parlando di Paul Simonon dei Clash, non sono nato con la vocazione del bassista. Anzi, ho capito a tutti gli effetti che sarei stato un bassista per professione solo quando sono entrato nei Guns N’ Roses; fino ad allora, la mia priorità era semplicemente suonare. Ma una volta deciso che sarei stato un bassista, volevo essere diverso, personale. In quel momento sono stato molto influenzato da come Prince suonava il basso in studio nei suoi dischi, nelle cose che produceva. Nei bassi che suonava Prince, oltre al groove, c’erano queste frequenze alte sfacciate, una grande presenza, un grande attacco. Ho incorporato quel carattere nel sound dei Guns N' Roses: puoi sentirlo in APPETITE FOR DISTRUCTION (1987)




 Il funk di Prince ha spronato Duff McKagan ad ampliare le sonorità del basso in ambito hard rock: restando sì coerente al suo ruolo di bassista con pancia, rotondità e calore sulle basse, ma con un’apertura sulle frequenze alte molto pronunciata, che buca il mix e regalava un' aggressività e sfrontatezza inedite al quattro corde.