22 settembre 2020

E' nata la prima superband composta da roadies

Roadies, tecnici ed assistenti delle grandi rockstar hanno ora la loro band

Quando si parla di supergruppo si pensa subito ad una band composta da membri di altre, famose formazioni. Immaginiamo i Them Crooked Vultures con Dave Grohl, Josh Homme dei Queens Of The Stone Age e John Paul Jones dei Led Zeppelin o i Temple Of The Dog e gli Audioslave

I Knifes, invece, sono qualcosa di simile e di molto diverso allo stesso tempo: una superband, sì, ma composta da roadies.

La storia dei Knifes

L'idea per la superband composta da roadies è nata da due roadies dei Linkin Park, Ben Young e Warren Johnson. Young, che era il tecnico delle chitarre di Brad Delson, inizio a dedicarsi per conto suo allo strumento con Johnson alla batteria e i due, che si trovarono a lavorare insieme anche con i Fall Out Boy, tirarono dentro anche il tecnico del basso del leader Pete Wentz, Brian Diaz.

Le possibilità di un roadie

Se per certi versi il roadie vive la vita alle spalle delle star, e i ragazzi dei Knifes hanno lavorato anche con gente come Guns N'Roses, Slipknot e Deftones, sono spesso musicisti di spessore e - cosa che non capita a tutti - hanno accesso ai segreti e alle strumentazioni dei più grandi. A volte, poi, ti trovi nella posizione di dover sostituire qualcuno nella band come successo al tecnico di Joey Kramer degli Aerosmith e agli stessi Ben e Warren che più di una volta sono stati chiamati sul palco dei Linkin Park come rimpiazzo dell'ultimo secondo.

Tra le varie possibilità in più che può avere il roadie di una grande band c'è anche quella di utilizzare della attrezzatura top di gamma per 'giocare' ed è così che sono nate le prime registrazione dei Knifes

L'EP dei Knifes

Proprio i Linkin Park hanno dato involontariamente il proprio studio ai due terribili roadie che hanno iniziato a registrare la loro musica di nascosto dalla band di Chester Bennington e Mike Shinoda: "Stavamo lavorando con i Linkin Park durante le registrazioni di One More Light - spiega Warren - e avevano questo studio con un set up composto da tre kit di batteria. Avevano lasciato tutto montato per due settimane senza utilizzarle e allora un giorno ci siamo introdotti e abbiamo registrato le nostre prime cinque canzoni".

Ma non è tutto e c'è anche un'altra band che ha subito lo stesso trattamento, anche se non vogliono rivelarne l'identità: "Per fare il secondo set di canzoni abbiamo fatto la stessa cosa con un'altra band, ma non penso che mi sia permesso parlarne".

Il risultato è un disco che si chiama "Proof Of Concept" e che la band pubblicherà la prossima settimana, anticipato dal singolo The Comedown.


E' nata la prima superband composta da roadies