Ecco la prima immagine di Jeremy Allen White nei panni di Bruce Springsteen
La star di The Bear è Bruce Springsteen per la prima volta nello scatto dal set di Deliver Me From Nowhere, il film sulla realizzazione di Nebraska
La prima foto di Jeremy Allen White nei panni di Bruce Springsteen è stato condivisa in queste ore da 20th Century Media, produttrice del progetto.
Il film, che sarebbe il primo biopic ufficiale sul Boss, si intitolerà Deliver Me From Nowhere e porterà sul grande schermo l'omonimo libro di Warren Zanes che documenta la realizzazione di uno degli album più particolari di Springsteen, Nebraska.
La star di The Bear sarà diretta in questo nuovo progetto da Scott Cooper, la cui regia su un film musicale come Crazy Heart consegnò a Jeff Bridges l'Oscar come migliore attore protagonista nel 2010.
La prima foto di Jeremy Allen White nei panni di Bruce Springsteen
Se nelle scorse settimane abbiamo potuto ammirare un inedito Timothée Chalamet nei panni di Bob Dylan all'interno dl trailer ufficiale di "A Complete Unknown", biopic che racconta la vita di Bob Dylan, è ora la volta di un altro grande della musica americana.
Sono infatti cominciate le riprese di "Deliver Me From Nowhere", il primo biopic ufficiale ispirato a Bruce Springsteen con Jeremy Allen White nel ruolo di protagonista ed è stata pubblicata nelle scorse ore la prima foto della star di The Bear nei panni del Boss.
Il film è la trasposizione cinematografica di o "Deliver Me From Nowhere: The Making Of Bruce Springsteen's Nebraska", libro pubblicato nel 2023 da Warren Zanes che si concentra su uno degli album più belli e particolari del cantautore del New Jersey.
Pur avendo pubblicato diversi documentari, l'ultimo "Road Diary" sul tour con la E Street Band solo la scorsa settimana, e ad aver realizzato alcuni cameo in film e serie TV, questo è il primo film interamente realizzato da e con Bruce Springsteen.
Le opinioni di Springsteen e del regista sul film
Recentemente era stato lo stesso Springsteen a raccontare del film durante un'intervista a The Graham Norton Show.
Nel corso della chiacchierata, il Boss ha anche rivelato che, esattamente come Chalamet, anche Allen canterà con la sua voce nel film e si è detto molto soddisfatto del risultato.
"E' un bel cast e anche io sono in qualche modo coinvolto", ha detto, aggiungendo il suo punto di vista sulla prova dell'attore. "Non è facile perché non puoi fare una mia imitazione, devi fare una interpretazione personale. E' difficile ma è un grande attore e canta abbastanza bene".
Springsteen aveva anche affidato a Rolling Stone il suo commento sul progetto che ha il suo completo appoggio: "Ho letto la sceneggiatura, ho parlato con il regista. Stanno mettendo ancora insieme tutto quindi non ho molto da dire ma sono felice che stia succedendo. Sarà una storia interessante con un'ottima sceneggiatura e sono positivo su tutto il progetto".
"Nebraska di Bruce Springsteen ha profondamente plasmato la mia visione artistica", ha affermato il regista Scott Cooper in una nota. "Il ritratto crudo e schietto delle prove della vita e della resilienza dell'album mi parla profondamente. Il nostro film mira a catturare quello stesso spirito, portando sullo schermo l'avvincente narrazione di Warren Zanes sulla vita di Bruce con autenticità e speranza, onorando l'eredità di Bruce in un'esperienza cinematografica trasformativa".
Nebraska, l'album spettrale di Springsteen
Pubblicato nel 1982, il disco rappresenta una decisiva sterzata nella discografia del Boss che si allontanò improvvisamente dagli inni elettrici da stadio per dar vita da un lavoro acustico solo abbozzato e dai toni spettrali.
Al sorgere degli anni '80 Springsteen veniva da una serie di successi incredibili come "Born To Run" e "The River", dischi che lo consacrarono come uno degli artisti più importanti del panorama e, di lì a poco, sarebbe arrivato il sigillo definitivo con "Born In The U.S.A.".
In mezzo quello che gli appassionati di tecnologia chiamerebbero un 'glitch', un'anomalia di nome "Nebraska" che vide il Boss tornare all'acustico, spogliando la sua musica di qualsiasi orpello e mettendo su disco le sue demo casalinghe.
Una sessione che pure diede vita ad alcuni brani elettrici conservati per il disco successivo, inclusa Born In The U.S.A. ma che si tradusse nel corpo oscuro di "Nebraska".
Dal sound sinistro, il disco venne considerato il lavoro più dark di Springsteen anche per le storie raccontate, tra fuorilegge, assassini, persone ai margini e un'oscurità che permeava i versi.
Al centro della titletrack, infatti, una vicenda che ispirò anche film come Natural Born Killers e Badlands e gli scritti di Flannery O'Connor.
La storia è quella del 14enne Charles Starkweather (Starkweather rischiò di essere anche il titolo dell'album) e della sua fidanzata Caril Ann Fugate che tra il 1957 e il 1958 fecero una mattanza uccidendo 11 persone in una settimana tra il Nebraska e il Wyoming.