Ecco quale era il segreto di Bowie per passare inosservato
Il PR inglese Alan Edwards ha raccontato di come Bowie, al top della fama, adottasse un semplice trucco per passare inosservato
Il PR inglese Alan Edwards ha raccontato di David Bowie, con il quale ha lavorato per circa quattro anni, e di come l'artista fosse un trasformista anche fuori dal palco.
Il racconto viene da un'intervista concessa dal PR al NM in occasione dell'uscita della sua autobiografia "I Was There: Dispatches from a Life In Rock and Roll".
Oltre ad essere un grande trasformista sul palco, Bowie aveva anche un trucco molto semplice per evitare di essere conosciuto in strada.
Il ritratto di Bowie fatto da Edwards è quello di un uomo non solo brillante dal punto di vista artistico ma anche particolarmente gentile.
Bowie e la sua capacità di camuffarsi
Tra i tanti talenti espressi da David Bowie, quello del trasformismo è sicuramente rimasto impresso nell'immaginario di molti.
La capacità dell'artista inglese di cambiare personaggio, adattando costumi e look alla sua musica, sempre mutevole, è stata tra le più ammirevoli nella storia del rock.
Un talento che, a quanto pare, con un pizzico di furbizia Bowie sfoggiava anche quando si trattava di viaggiare 'sotto i radar'.
A raccontarlo è Alan Edwards, tra i più importanti PR nella musica inglese con l'agenzia The Outside Organisation. Edwards, che nel corso della sua carriera ha curato la comunicazione anche di nomi come Rolling Stones e Prince, ha pubblicato la sua autobiografia intitolata "I Was There: Dispatches from a Life In Rock and Roll" che in copertina mostra proprio un suo scatto insieme a Bowie.
Intervistato dal NME, il PR ha parlato del suo incontro di Bowie e di come facesse l'artista a mimetizzarsi tra la gente.
"L'ho incontrato appena dopo aver partecipato a Merry Christmas, Mr Lawrence e in quel periodo era trattato come una star del cinema ma, allo stesso tempo, era stato scaricato dalla sua etichetta insoddisfatta dallo scarso successo commerciale di Heroes e Low", ha raccontato Edwards."Mi raccontò che il suo segreto per non farsi riconoscere in strada era indossare un berretto di stoffa e un giornale greco sotto il braccio. Così facendo, se qualcuno avesse pensato che potesse trattarsi di lui, guardando più attentamente avrebbe detto 'Beh, non può essere...è greco!'".
La gentilezza disarmante di Bowie
Anche quando Bowie si muoveva con il suo PR per realizzare delle interviste, la tecnica funzionava alla grande: "Di solito prendevamo il treno, niente prima classe o cose del genere e rimarreste stupiti nello scoprire quante persone lo guardavano un paio di volte e poi pensavano che si trattava solo di un ragazzo che che andava a Manchester come loro".
Ma quello legato al 'Bowie greco' non è l'unico ricordo condiviso da Edwards, che ha voluto anche parlare di quanto Bowie fosse una persona adorabile.
"Quando sono andato in tour con lui ho cominciato a capire quanto fosse davvero una persona semplice e affascinante", racconta. "Si presentava nel nostro ufficio a Tottenham Court Road e preparava il caffè per tutti".
Una semplicità che Bowie esprimeva in ogni situazione, anche quando doveva lavorare: "Ad esempio, una volta, fece un'intervista alla radio e dopo non aveva niente di meglio da fare, quindi decise di fare lui il notiziario del traffico. Si sedette lì e cominciò a dire al microfono dei ritardi sulla M25 e ancora oggi credo che nessuno sapesse di che quello era Bowie. Era un genio creativo straordinario ma anche un gentiluomo puro, disarmante e gentile".