11 ottobre 2022

Elezioni in Austria, successo per il Partito della Birra

Nato per scherzo nel 2014, il Partito della Birra del musicista punk Dominik Wlazny si è classificato terzo alle elezioni nazionali

Paese che vai elezioni che trovi. Grande exploit alle elezioni in Austria nelle scorse ore per il 'Bierpartei', il 'Partito della Birra' fondato da Domink Wlazny, musicista punk e cabarettista noto anche con lo pseudonimo di Marco Pogo.

Lo scorso weekend i cittadini austriaci sono stati chiamati alle urne per decidere le sorti del Paese e la vittoria è andata al presidente uscente, Alexander Van der Bellen.

L'exploit del Partito della Birra

Il 78enne leader dei Verdi Van Der Bellen, si è assicurato il secondo mandato di sei anni ottenendo il 50 % dei voti ma la vera notizia è arrivata da un altro candidato, Domink Wlazny.
Wlazny, 35 anni, era il vero outsider delle elezioni con il suo "BierPartei" (BPO), il Partito della Birra, una proposta nata praticamente per gioco e finita con il raggiungere l'8.4%.

Il risultato è stato ben oltre quanto sperato, considerato che i principali sondaggi davano Wlazny votato al massimo dal 5% degli elettori. Gli austriaci si sono però schiarati con il progetto satirico fondato nel 2014 da Wlazny, un personaggio punk in tutto e per tutto.

Laureato in medicina, infatti, il leader del BPO è diventato noto come musicista, frontman della band punk dei Turbobier con il soprannome di Marco Pogo.
Tra il BPO e il trionfante Van Der Bellen, a livello nazionale si è posto solo il nazional-conservatore FPO DI Walter Rosenkranz che Wlanzy è però riuscito a superare nel distretto della capitale Vienna, dove è arrivato secondo dietro ai Verdi.

"Grazie, sono sopraffatto. Sono arrivato terzo e, a Vienna, secondo dopo il solo Van Der Bellen. Grazie a tutte le persone che hanno riposto fiducia in me. Mi congratulo con il vecchio e nuovo presidente e non vedo l'ora di bermi una birra con lui nell'Hofburg", ha scritto sui social Wlazny.

Elezioni in Austria, successo per il Partito della Birra

Il Bierpartei austriaco

Il Bierpartei è stato fondato nel 2014 per scherzo, come progetto satirico da Dominik Wlazny. Medico con una passione per la musica punk e dalla grande ironia, Wlazny ha deciso di abbandonare il camice e seguire la carriera della sua band, i Turbobier.

Proprio ad una canzone della sua band 'Der Bierpartei', si deve l'idea e il nome per il partito che nel 2020 è riuscito a fare eleggere 11 consiglieri nel distretto di Vienna.

Il movimento viene definito 'birrocratico' e aspira ad un mondo che si fondi sulla birra e sulla libertà di opinione, come sulla libertà di poter scegliere il tipo di birra che si preferisce.

Unica, grande opposizione, viene fatta a chi beve la Radler, bevanda mix di birra e limonata, al centro dello slogan del partito:"Vivi e lascia vivere (tranni i bevitori di Radler)".

Tra i punti del programma di Marco Pogo ci sono cose come la costruzione di una fontana di birra in centro a Vienna, l'abolizione delle tasse per bar e ristoranti e, soprattutto, il sostegno per i cittadini con meno talento nel bere.

Oltre alle proposte evidentemente giocose, il BierPartai si fa carico anche di temi che hanno colpito gli elettori più giovani come l'aumento degli aiuti per salvare la scena culturale colpita dalla pandemia, l'ospitalità ai profughi ucraini, i test attitudinali obbligatori per i politici e incentivi per migliorare l'affluenza alle urne.