Elton John e la strada dorata di "Goodbye Yellow Brick Road"

Il 5 ottobre 1970 Elton Jonh pubblicava il doppio album "Goodbye Yellow Brick Road", un capolavoro realizzato sull'onda del successo

Quando Elton John pubblicò "Goodbye Yellow Brick Road", il 5 ottobre del 1973, si trovava in un periodo a dir poco incredibile per la sua carriera.

Mai così prolifico, l'artista inglese veniva da una scia di ben sette singoli nella Top 40 nel giro di due anni e l'ultimo album "Don't Shoot Me I'm Only The Piano Player", pubblicato all'inizio dello stesso anno, era balzato in cima a tutte le classifiche.

Con una pressione simile, il rischio di un passo falso è sempre dietro l'angolo ma per Elton e il fidato Bernie Taupin non fu così. "Goodbye Yellow Brick Road" fu non solo il secondo album nel giro di un anno ma, cosa ancora più notevole, si trattava di un doppio album.

Anche in questo caso si trattò di un successo e il suo settimo lavoro in studio finì per vendere più di tutti i dischi usciti l'anno seguente la sua pubblicazione.

Nato con il working title "Vodka and Tonics and Silent Movies, Taking Pictures", "Goodbye Yellow Brick Road" cominciò a prendere forma in Giamaica, dove Elton aveva deciso di trasferirsi per lavorare il disco seguendo quanto fatto dai Rolling Stones che proprio lì avevano da poco realizzato "Goats Heaad Soup".

Le registrazioni d Goodbye Yellow Brick Road

Le fasi iniziale della lavorazione andarono via velocissime, con Taupin ed Elton che lavoravano a ritmi vertiginosi nelle stanze dell'Hotel Flamingo di Kingston. Nel giro di tre giorni la musica per tutte le canzoni era stata composta ma la situazione instabile di Kingston complicò il processo di registrazione. La presenza in città dell'incontro di boxe tra Joe Frazier e George Foreman, unita alla difficile condizione politica del paese e le proteste in strada, rese praticamente impossibile lavorare in serenità, motivo per cui la coppia decise di spostarsi in un posto che conoscevano bene: il Chateau d'Hérouville in Francia.

Lì Elton aveva registrato "Honky Chateau" e "Don't Shoot Me I'm Only The Piano Player" e lì registrerà tutto l'album, a parte una versione di Saturday Night's Alright For Fighting poi esclusa dalla tracklist finale.

Anche in Francia i ritmi non furono meno sostenuti: ogni mattina Elton lavorava ad una canzone, durante il giorno la band la suonava ed in pochi take otteneva la buona su cui aggiungere le numerose sovraincisioni di fiati ed archi. Nel giro di due settimane e mezzo "Goodbye Yellow Brick Road" era pronto con classici come la titletrack, 'Bennie And The Jets', 'Candle in The Wind' e 'Saturday Night's Alright For Fighting'.

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