Elton John: "Qualcuno voleva che riducessi sesso e droga in Rocketman"

In un articolo scritto per The Guardian l'artista britannico ha parlato del suo rapporto con il film che racconta la sua vita, da mercoledì nei cinema

In un articolo scritto in esclusiva per il The Guardian, Elton John ha raccontato della creazione di "Rocketman", pellicola sulla sua vita in arrivo nei cinema questa settimana. "Ho iniziato a piacere 15 minuti dopo aver messo piede nel cinema, non come capita a volte con una lacrima che scende lungo la guancia, ma singhiozzando in quel modo rumoroso ed emozionalmente distrutto che fa voltare le persone" - ha scritto Sir Elton, che ha poi manifestato il suo livello di coinvolgimento nella creazione - "Ho tenuto una distanza discreta dall'effettivo processo di creazione del film, ho dato dei consigli, visto alcune giornate di lavoro, dato l'approvazione ad alcune decisioni importanti, incontrato due o tre volte Taron Egerton, ma per il resto mi sono tenuto a distanza lasciando che mio marito fosse occhi e orecchie sul set ogni giorno. Ho pensato fosse poco confortevole per tutti avere in giro la persona di cui parla il film."   

Dopo aver rivelato che prima che la scelta per il protagonista cadesse su Taron Egerton i nomi vicini a interpretarlo sono stati Justin Timberlake e Tom Hardy, Elton John ha commentato le fasi più spigolose di "Rocketman", il diretto interessato scrive: "Ci sono momenti in cui sono completamente disgustoso e orribile, ma nei miei momenti peggiori ero proprio così, e non c'è alcuna ragione di mostrarmi diversamente. [...] Alcuni studios volevano alleggerire le parti relative al sesso e alle droghe così che il film potesse essere avere un rating PG-13(non raccomandato a un pubblico adolescente, ma senza divieti). Ma, semplicemente, non ho condotto una vita così. Non volevo che il film fosse imbottito di sesso e droga ma ,allo stesso tempo, tutti sanno che ho avuto un bel po' di tutti e due durante gli anni '70 e '80, quindi non aveva molto senso fare un film in cui, dopo ogni concerto, andavo nella mia camera d'hotel con un bicchiere di latte caldo e una copia della Bibbia".