Elvis, il regista sul ruolo di Austin Butler e la possibilità Harry Styles

Il regista del biopic Elvis ha raccontato come Austin Bulter ha ottenuto la parte del Re e ha parlato del possibile ruolo da protagonista della popstar Harry Styles

Manca sempre meno all'uscita nelle sale di Elvis, il film diretto da Baz Luhrmann incentrato sulla vita del Re del Rock'n'Roll.

A portare Elvis nei cinema italiani dal 22 giugno è il volto di Austin Butler ma, nei mesi scorsi, si è spesso parlato di come tra le prime opzioni per il ruolo da protagonista fosse stato preso in considerazione Harry Styles.

Ora Baz Luhrmann ha voluto fare chiarezza sul casting e sul coinvolgimento della popstar inglese nel progetto.

Un Elvis nato

Vestire i panni di un'icona come Elvis Presley non è uno scherzo e un affare da tutti. Un conto è travestirsi con i vestiti di scena della rockstar di Memphis e aggirarsi per le strade di Las Vegas ad officiare matrimoni tra cappelle e karaoke bar. Un conto è dover portare sul grande schermo l'immagine di uno degli artisti simbolo della cultura popolare in un film che arriverà nelle sale di tutto il mondo.

Una parte complicata che, alla fine, è andata ad Austin Butler, trentenne californiano che è riuscito ad essere scelto dal regista Baz Luhrmann per la pellicola in uscita il 22 giugno.

Lo stesso Luhrmann ha voluto fare chiarezza su come Butler sia riuscito ad ottenere la parte spiegando che, in realtà, è stato Elvis a scegliere il suo nuovo corpo, come in un cinecomic qualunque.

Il regista poi specificato che non si è trattato di un vero casting ma di un workshop in cui Austin Butler è emerso come se fosse nato per interpretare Elvis: "Il fatto, con Austin, è che non sono stato davvero io a sceglierlo. Era destinato ad interpretare il ruolo del Re del rock'n'roll, è come se fosse nato per quella parte".

"Ora ne posso parlare: ha perso sua madre alla stessa età di Elvis", ha poi aggiunto. "Mi ha mandato un video con questa cosa e per due anni ha praticamente vissuto e respirato come se fosse Elvis. Ora si sta 'deprogrammando' perché ha passato un sacco di tempo da quando è stato lui stesso l'ultima volta".

La trama di Elvis e il supporto della famiglia Presley

Parlando del suo film, il regista Baz Luhrmann ha descritto la figura di Elvis come quella di un supereroe e, proprio per questo, ha deciso di raccontarla in una maniera diversa dal solito.

Chi si aspetta un classico biopic perfettamente aderente alla realtà resterà deluso, spiega Luhrmann: "Se avrete l'impressione di essere davanti ad una specie di film sui supereroi, avete ragione", ha detto il regista ad un incontro con i media, "Elvis è il primo, vero supereroe. Vola altissimo, poi trova la sua kryptonite e precipita rovinosamente. Da lì prende forma una bella e potente tragedia".

Così come già accaduto per "Rocketman", il film su Elton John, "Elvis" prende forma da eventi successi davvero ma non vuole essere un biopic tradizionale e includerà elementi di fantasia: "Gran parte del film si basa su fatti reali, ma una parte del film rappresenta i sogni del Colonnello Tom Parker sotto morfina".

Proprio il manager di Elvis darà uno dei punti di vista principali sulle vicende del film che, attraverso il 'King', racconterà la cultura americana dell'epoca.

La storia seguirà tutta l'ascesa del Re del Rock'n'Roll da ragazzo del sud a icona mondiale e simbolo degli Stati Uniti, con tutte le sue controversie, fino alla morte nel 1977.

Elvis ha avuto una realizzazione complessa dopo che le riprese si sono dovute fermare a causa della pandemia nel 2020. Tom Hanks risultò essere positivo al COVID proprio mentre girava il film, uno dei primi casi di personaggi celebri avvenuto nel momento in cui il mondo cominciò ad andare in lockdown. I ritardi hanno poi costretto alcuni dei membri del cast scritturati inizialmente a lasciare il progetto.

Elvis gode dell'appoggio totale della famiglia Presley e recentemente la figlia di Elvis, Lisa Marie Presley ha dichiarato tutto il suo amore per la pellicola e per l'interpretazione di suo padre fatta da Austin Butler:"La sua performance è senza precedenti, rispettosa e accurata. Se Austin non vince un Oscar mi mangio un piede", ha scritto su Twitter.

Intervistata a Cannes, anche la nipote di Elvis, Riley Keough, ha raccontato la sua commozione nel guardare in anteprima il film: "Dopo soli cinque minuti ho capito che lavoro incredibile Baz e Austin hanno fatto per realizzare tutto al meglio. Mi sono emozionata immediatamente e ho cominciato a piangere, non riuscivo a fermarmi. C'è un sacco del trauma familiare e generazionale che ha attraversato la nostra famiglia e sono onorata del fatto che abbiano lavorato così duro per riuscire davvero a catturarne l'essenza".

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