Elvis Presley, Graceland danneggiata dai graffiti Black Lives Matter

Apparse una serie di scritte a supporto della causa Black Lives Matter nella storica residenza di Elvis

Sono stati ieri mattina da alcuni dipendenti i graffiti a favore della causa Black Lives Matter disegnati sulle mura di Graceland, storica residenza di Elvis Presley ora museo interamente dedicato al Re del Rock'n'Roll.

Il ritrovamento

Un gruppo di dipendenti della storica villa e centro del mondo di Elvis Presley, ora museo, sono rimasti sorpresi quando sono arrivati sul posto di lavoro ieri mattina e hanno trovato uno dei muri di pietra di Graceland completamente ricoperto di graffiti. Le scritte riportano frasi a favore del Black Lives Matter, come lo slogan 'No Justice, No Peace'e altre frasi contro gli agenti della polizia e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e anche contro il sindaco di Memphis Jim Strickland ('Fuck Trump', 'Defund MPD', 'Give Our City Back').

Altre scritte sono state scoperte all'anfiteatro Levit Shell situato ad Overton Park dove Elvis tenne il primo concerto a pagamento nel luglio del 1954. Le scritte con lo spray hanno ricoperto molte di quelle scritte precedentemente dai fan e dedicate ad Elvis.


credits: Mark Webber/Daily Memphian

Le dichiarazioni

La rappresentante dello Stato del Tennesse London Lamar ha avanzato via twitter un'ipotesi che vorrebbe come responsabili dell'atto non gli attivisti del movimento Black Lives Matter ma, bensì, altre persone di visione opposta che hanno tentato di screditare il movimento. "Ci scommetterei dei soldi che quei graffiti fatti a Memphis sono opera di soggetti che stanno cercando di mettere in cattiva luce il movimento - ha scritto la Lamar - e sapete tutti chi sono quelli che stanno cercando di farlo!".

Graceland

Graceland è la grande villa situata al 3764 di Elvis Presley Boulevard a Memphis, Tennessee, acquistata da Elvis con i suoi genitori nella primavera del 1957 per poco più di 100.000 dollari. Divenne il quartier generale del Re del Rock'n'Roll, punto di ritrovo suo e di tutto il suo gruppo di amici e collaboratori e il punto di riferimento della sua vita al punto che, quando era in tour, le stanze degli hotel venivano rimodellate a somiglianza di quelle di Graceland per farlo sentire a casa. Per le sale di Graceland sono passati molti personaggi importanti da Muhammad Ali a Paul Simon, dai Beatles al Principe Alberto II di Monaco e Bob Dylan. Qualcuno ci ha provato come il giovane Bruce Springsteen che si recò alla villa con Little Steven e cercò di intrufolarsi, senza successo, nella speranza di incontrare Elvis. Sempre a Graceland, in uno dei bagni, fu trovato il corpo di Elvis senza vita, quel maledetto 16 agosto del 1977. Dal giugno 1982 Graceland è stata aperta al pubblico diventando uno dei musei più celebri nella storia del rock e punto di ritrovo annuale per tutti i fan di Elvis.

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