20 marzo 2023

Eric Clapton e la tragedia dietro 'Tears In Heaven'

Il 20 marzo 1991 Conor Clapton, figlio di Eric e Lory Del Santo, precipita da un grattacielo di New York. La sua tragica morte ispirerà Tears In Heaven

Il 20 marzo del 1991 Eric Clapton e Lory Del Santo vissero la tragedia che segnò per sempre le loro vite, dando vita ad una delle canzoni più commoventi del bluesman inglese, 'Tears in Heaven'.

E' infatti quello il giorno in cui Conor Clapton, figlio della coppia di soli 4 anni - è nato il 21 agosto del 1986 - cade dal 53° piano di un grattacielo a New York City.

Lì Conor viveva con l'attrice e showgirl italiana quando attraversò inavvertitamente una finestra lasciata aperta per errore dopo i lavori di pulizia fatti nell'appartamento, nel quale si trovava da solo con la madre e la tata.

Il dramma di Eric Clapton per la morte del figlio

Un dramma inaspettato e inspiegabile, vissuto da Clapton a pochi metri di distanza, in una stanza di hotel nei dintorni dove si stava preparando per andare a prendere Conor per portarlo fuori a pranzo e poi allo zoo di Central Park.

La nascita di Conor, avvenuta dopo aver iniziato la relazione con Lory Del Santo nel 1985, fu per Clapton anche un'occasione per affrontare i propri demoni e cercare di migliorarsi per lui. Un legame indissolubile, quello tra padre e figlio, che Clapton descrive come la relazione più importante della sua vita e l'unica in grado di fargli smettere con gli abusi droghe ed alcol.

In un'intervista del 1992 il musicista ricorda come non riuscisse a credere alla cosa e di come rimase pietrificato dall'altra parte del telefono prima di fiondarsi all'appartamento: "Ricevetti una chiamata dall'appartamento. Mi stavo preparando per andare a prenderlo e portarlo fuori a pranzo. Lory era dall'altra parte del telefono che urlava in modo isterico, dicendo che era molto. Non riuscivo a crederci".

Arrivato sul luogo dell'incidente, Clapton trovò ambulanze, paramedici e vigili del fuoco, uno shock che si fece ancora più forte quando mise piede nell'appartamento: "Mi sembrò di entrare da fuori nella vita di qualcun altro", dirà.

Eric Clapton e la tragedia dietro 'Tears In Heaven'


Una canzone troppo personale

Dopo alcuni mesi di pausa, Clapton si concentrò sulla musica per cercare di elaborare il lutto. Stava lavorando alla colonna sonora del film "Rush" quando, trattandosi di un lavoro principalmente strumentale, decise di inserire anche alcune canzoni vere e proprie, inclusa una cover di 'Don't Know Which Way To Go' di Willie Dixon e un paio di inediti, 'Help Me Up' e 'Tears In Heaven'.

Con Conor in mente, Clapton cominciò a strimpellare sulla chitarra una melodia che ricordava 'Many Rivers To Cross' di Jimmy Cliff e si trovò tra le mani la prima versione di 'Tears In Heaven'.

A quel punto l'unico verso scritto da Clapton era il primo, il più potente, 'Would you hold my hand, if I Saw you in heaven'. Per andare avanti nella scrittura, l'ex Cream chiese l'aiuto di Will Jenninings, autore che aveva già firmato brani con B.B.King, Steve Winwood e Joe Cocker, scrivendo i testi anche per colonne sonore come 'Up Where We Belong' da "Ufficiale e Gentiluomo" e, in futuro, per "My Heart Will Go On" del "Titanic" di Celine Dion.

Un incarico che, in un primo momento, Jennings accolse con non poche perplessità vista la natura del brano, reazione condivisa con la regista del film Lili Fini Zanuck che si chiese se una canzone così personale potesse funzionare all'interno della colonna sonora.

"Mi disse che voleva fare una canzone su suo figlio. Aveva già il primo verso che, per me, già vale tutta la canzone", racconterà Jennings. "Gli dissi che pensavo fosse meglio se a scriverla fosse stato lui ma, alla fine, mi trovai costretto ad accettare, nonostante il tema fosse così sensibile. Lavorare ad un brano così intimo e triste è stata un'esperienza unica in tutta la mia carriera".



Il successo di Tears In Heaven

La colonna sonora di Rush fu pubblicata nel gennaio del 1992 e con lei  'Tears In Heaven' che diventò il singolo di maggior successo per Clapton negli Stati Uniti raggiungendo il secondo posto in classifica ed entrando nella Top 10 di più di venti paesi.

Ad oggi è il singolo di maggior successo per Clapton dopo la cover di I Shot The Sheriff con oltre 2 milioni 800.000 copie vendute, il primo milione raggiunto nel giro di tre mesi dalla pubblicazione.

'Tears In Heaven' si aggiudicò anche ben tre Grammy Awards, quelli per Best Male Pop Vocal Performance, Song Of The Year e Record Of The Year. Un successo incredibile nato da una tragedia che da tempo il musicista inglese non suona più dal vivo perché, spiega, vuole evitare di rivivere quel dolore incredibile dopo essere riuscito a superarlo grazie alla musica.