Il 20 marzo del 1991 Eric Clapton e Lory Del Santo vissero la tragedia che segnò per sempre le loro vite, dando vita ad una delle canzoni più commoventi del bluesman inglese, 'Tears in Heaven'.
E' infatti quello il giorno in cui Conor Clapton, figlio della coppia di soli 4 anni - è nato il 21 agosto del 1986 - cade dal 53° piano di un grattacielo a New York City.
Lì Conor viveva con l'attrice e showgirl italiana quando attraversò inavvertitamente una finestra lasciata aperta per errore dopo i lavori di pulizia fatti nell'appartamento, nel quale si trovava da solo con la madre e la tata.
Il dramma di Eric Clapton per la morte del figlio
Un dramma inaspettato e inspiegabile, vissuto da Clapton a pochi metri di distanza, in una stanza di hotel nei dintorni dove si stava preparando per andare a prendere Conor per portarlo fuori a pranzo e poi allo zoo di Central Park.
La nascita di Conor, avvenuta dopo aver iniziato la relazione con Lory Del Santo nel 1985, fu per Clapton anche un'occasione per affrontare i propri demoni e cercare di migliorarsi per lui. Un legame indissolubile, quello tra padre e figlio, che Clapton descrive come la relazione più importante della sua vita e l'unica in grado di fargli smettere con gli abusi droghe ed alcol.
In un'intervista del 1992 il musicista ricorda come non riuscisse a credere alla cosa e di come rimase pietrificato dall'altra parte del telefono prima di fiondarsi all'appartamento: "Ricevetti una chiamata dall'appartamento. Mi stavo preparando per andare a prenderlo e portarlo fuori a pranzo. Lory era dall'altra parte del telefono che urlava in modo isterico, dicendo che era molto. Non riuscivo a crederci".
Arrivato sul luogo dell'incidente, Clapton trovò ambulanze, paramedici e vigili del fuoco, uno shock che si fece ancora più forte quando mise piede nell'appartamento: "Mi sembrò di entrare da fuori nella vita di qualcun altro", dirà.