Evanescence e il 'boccone amaro' di Bring Me To Life

Amy Lee parla di 'Bring Me To Life' e di come la più grande hit degli Evanescence sia stato un boccone amaro da mandare giù per la band

La frontwoman degli Evanescence, Amy Lee, ha parlato del suo rapporto con Bring Me To Life e del perché per molti anni la band abbia fatto fatica a suonare dal vivo la canzone nel modo in cui è diventata famosa.

Sicuramente la hit di maggior successo della band americana, Bring Me To Life vede la partecipazione di PaulMcCoy dei 12 Stones per la parte rappata, un passaggio della canzone che Amy Lee ha sempre disprezzato

Il rap di McCoy è stato un ingrediente fondamentale per il successo del singolo di debutto degli Evanescence pubblicato 20 anni fa ma la cantante lo ha descritto come un boccone amaro da mandare giù.

I difficili primi anni degli Evanescence per Amy Lee

I primi anni di vita degli Evanescence, pur avendo dedicato la band un'immediata fama come una delle realtà più importanti del rock americano dei primi 2000, non sono stati una passeggiata per la frontwoman Amy Lee.

Donna in un mercato e in un modo talmente maschile e maschilista da rischiare di essere fatta fuori dai discografici, Amy Lee ha sempre lottato per far combaciare la sua visione con quella richiesta dall'etichetta.

Pur avendo smentito la preoccupazione di chi temeva la scarsa credibilità di una band rock guidata da una donna, la cantante americana ha dovuto cercare compromessi spesso e volentieri.

Uno di questi riguarda la più grande hit degli Evanescence, 'Bring Me To Life', e la nota sezione rap realizzata da Paul McCoy dei 12 Stones.


Evanescence e il 'boccone amaro' di Bring Me To Life

La storia di Bring Me To Life

'Bring Me To Life' è senza ombra di dubbio la canzone più famosa degli Evanescence, quella che ha dato alla band di Amy Lee il successo planetario e che ancora oggi è considerata la canzone che non può mancare nella scaletta di ogni concerto.

Ma per chi è stata scritta Bring Me To Life? 

Il classico degli Evanescence è stato scritto da Amy Lee per il suo attuale marito, Josh Hartzler: "Ricordo il motivo per cui ho scritto 'Bring Me To Life', questo perché l'ho scritta sul mio attuale marito prima che ci sposassimo - spiega la cantante degli Evanescence - C'è stato un momento in cui stavo attraversando un periodo difficile a causa di una relazione complicata e il mio attuale marito, Josh, all'epoca era solo un amico, una persona che a stento conoscevo".

"Era la terza o forse quarta volta che ci vedevamo, continua Amy Lee, e siamo andati a prendere un posto al ristorante mentre i nostri amici parcheggiavano. Ci siamo seduti l'uno di fronte all'altro e ad un certo punto mi chiede se sono felice. Mi ha preso così alla sprovvista da avermi trafitto il cuore perché ero convinta di star fingendo benissimo. E' riuscito a guardarmi dentro e la cosa mi ha colpito ed è da lì che è venuto fuori il primo verso della canzone 'How can you see into my eyes like open doors'. Mi ha fatto davvero capire il senso di ambizione che dovevo avere per arrivare a stare meglio".

"In un certo senso è stato lui a mettermi sulla strada giusta -- conclude Amy Lee - ed è fantastico che ne sia uscita questa canzone, la prima canzone che ci ha fatto esplodere e ci ha fatto arrivare alle orecchie di tutti, perché parla di qualcosa di così personale che stavo iniziando a comprendere della mia vita".

Tags