Fame, la critica al successo di Bowie e Lennon
Il 28 giugno 1975 David Bowie pubblicava Fame e puntava il dito verso diversi aspetti della fama nella hit scritta insieme a John Lennon
Il 28 giugno del 1975 David Bowie pubblicava Fame, singolo da "Young Americans" realizzato insieme a John Lennon.
Tra le canzoni più famose di Bowie, Fame vide l'incredibile incontro tra due delle più grandi icone pop di sempre che realizzarono il brano insieme a Carlos Alomar, chitarrista di James Brown che proprio su "Young Americans" cominciò una collaborazione con Bowie che lo portò a diventare il musicista maggiormente impiegato nella discografia dell'artista inglese.
La mano di Alomar contribuì sicuramente a dare a Fame quel sound funky che Bowie riprenderà poi collaborando con Nile Rodgers ma che, in quel periodo, sembrava un'anomalia sia per il catalogo di Bowie che per quello di Lennon.
Il funk, Lennon e la creazione di Fame
A fine 1974, Bowie si trovava a New York dove incontrò Lennon sul finire del suo 'lost weekend', il periodo di eccessi passato lontano da Yoko Ono. I due si chiusero per un giorno intero agli Electric Lady Studios nel gennaio del 1975 ed è lì che nacque Fame.
Il celebre riff di Fame ebbe infatti origine quando, in studio con Lennon, Bowie chiese ad Alomar di riprendere il riff utilizzato l'anno precedente durante il tour americano in supporto a Diamond Dogs per Footstompin', cover di Foot Stompin', brano pubblicato nel 1961 da The Flares.
Anche Lennon rimase colpito dalla musicalità della chitarra ed incominciò ad improvvisare una serie di suoni e parole come 'aim' ed altre senza senso mentre imitava la chitarra.
Quella che vista da fuori può sembrare solo una scena divertente, quando avviene tra due dei più grandi geni della musica, insieme in studio, è facile si trasformi in altro.
E così fu in quell'occasione quando Bowie prese quei suoni senza senso di Lennon e li trasformò in qualcosa di simile ma che un senso lo aveva: la parola Fame.
Bowie e le trappole della fama
E intorno alla fama ed ai problemi che può generare cominciò a gravitare il testo che - incalzato anche dalle provocazioni di Lennon - Bowie scrisse in riferimento ai problemi avuti con l'ormai ex manager Tony Defries.
Tra le tensioni che fecero esplodere la collaborazione tra Bowie e DeFries anche il flop di un musical teatrale, intitolato proprio Fame, che il manager inventò e produsse con la società MainMan. Convinto di possedere la società al 50%, Bowie si rese conto solo nel 1974 che DeFries lo aveva di fatto truffato, lasciandogli una mole enorme di debiti e fatture da pagare.
La fama, i rapporti con i manager, la difficoltà di rimanere con i piedi per terra, la fatica nel farsi accettare per la propria arte, gli eccessi del lusso sono alcuni degli aspetti verso cui puntano il dito Bowie e Lennon.
Un concetto, quello di tutto il male che c'è nel business dello spettacolo, che era stato proprio Lennon a ispirare, invitando Bowie a fare a meno di un manager fisso che non avrebbe fatto altro che rubargli soldi: "Mi ha fatto capire che se sei una persona brillante, se conosci il tuo valore, se sei creativo, sai cosa vuoi fare e dove vuoi andare. La fama stessa non ti offre niente di più che un buon posto in un ristorante e mi stupisce come venga posta come l'essenza e la fine di tutto. E' triste".
Fame diventò un successo enorme e fu il primo brano di Bowie a raggiungere il primo posto in classifica negli Stati Uniti, finendo per centrare la settima posizione nella classifica di fine anno di Billboard.