03 aprile 2020
di Wally
Wally

Fantastichef 4: il menu di "Backspacer"

Per il mese di marzo protagonista è stato il nono album dei Pearl Jam trasformato in quattro ricette dai nostri fantastici chef

Nel 2009 i Pearl Jam diedero alle stampe Il loro nono album di studio: Backspacer.

Il “tasto del ritorno” schiacciato da Vedder e soci, servendosi di melodie dirette e senza troppi fronzoli, è una vera e propria ode alle semplicità ed alla consapevolezza.



ANTIPASTO / JUST BREATHE - Pomodoro alla brace, mandorle, tartufo nero e limone

Marco Ambrosino ( Chef 28 posti Milano) 

“Si, capisco che ogni vita deve finire

Mentre sediamo da soli, so che un giorno ce ne dovremo andare

Sono un uomo fortunato che può contare sulle sue stesse mani,

Quelle che amo... “

Una poesia sulla capacità di sorprenderci ancora di ciò che troppo spesso diamo per scontato e avere la consapevolezza delle meraviglie che abbiamo intorno a noi.


E se questo canto fosse un piatto?

Marco Ambrosino, chef del “28 posti” di Milano, lo immagina così:





PRIMO / UNTHOUGHT KNOWN - Ravioli alla piastra ripieni di crema di carciofini di Sant'Erasmo con calamari sfumati al prosecco ed aceto balsamico stravecchio di mele

Daniele Zennaro (chef del Marciano pub di Venezia)

“Credo che il pensiero della canzone sia che ci sono cose che conosciamo, e sono dentro di noi, ma non ne abbiamo la cognizione. Ma sono lì, e noi basiamo su di esse le nostre decisioni”.

Il tumulto di pensieri è sostenuto da un crescendo musicale che Daniele Zennaro, chef del “Marciano’s pub” di Venezia, ha interpretato così:





SECONDO / THE FIXER - Ossobuco di coda di rospo kintsugi con cream di riso alla milanese 

Luca Mussi (Chef di Illy Cafè Monte Napoleone, Milano)

“Yeah, lotta per tornare indietro di nuovo

Sì.

Quando qualcosa si è rotto, voglio mettere un po ' di fissaggio su di esso”.

C’è una tecnica giapponese per riparare le ceramiche che si chiama KINTSUGI: fare arte, veicolare emozioni vuol dire anche saper valorizzare le cicatrici.

Luca Mussi, chef di “Illy Cafè Montenapoleone”, ha interpretato così questo concetto:





DESSERT/ THE END - Formaggio, vaniglia, zucca e amaretto

Fabrizio Catana (Chef del ristorante Bosco 131 di Perugia)

Una ballata in stile Springsteen in cui la voce di Vedder arriva sul punto di spezzarsi, ma non lo fa mai.

Metafora di ricerca di equilibrio tra l’essenza e la personalità.

Fabrizio CATANA, chef di Bosco 131 di Perugia, ha riportato questo equilibrio in un piatto:



Fantastichef 4: il menu di "Backspacer"

Fantastichef 4: Pearl Jam - "Backspacer" @ Radiofreccia

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