01 luglio 2020
di Wally
Wally

Fantastichef: il menu di "Born In The U.S.A."

Questo mese i nostri 'Fantastichef' hanno il compito di trasformare in piatti uno dei dischi di maggior successo del Boss Bruce Springsteen: Born In The U.S.A.

Nel 1984 Bruce Springsteen pubblicò il suo settimo lavoro di studio: Born in the U.S.A. Riconosciuto universalmente come il suo maggior successo commerciale, questo è il disco della consacrazione ufficiale del Boss: ritmi incalzanti, capacità di rallentare ed attenzione puntata sugli “ultimi”, cioè tutte le persone che rimangono fuori dal sogno americano.

Ai nostri Fantastichef il compito di impiattare questo LP.


ANTIPASTO/I’M ON FIRE – SPIEDINO DI GAMBERI CON PESCHE

Daniele Zennaro (chef del Marciano pub di Venezia)


Il fuoco è metafora di passione e rischio, ingredienti comuni a tutte le situazioni che in qualche modo, dentro di noi, smuovono qualcosa.

L’impeto sessuale di questa canzone è stato inciso sul piatto da Daniele Zennaro, chef del Marciano’s Pub di Venezia, attraverso l’incontro tra gamberi e pesche.




PRIMO/DANCING IN THE DARK – MANICOTTI CON SALSA AMERICANA, RICOTTA DI BUFALA E ARAGOSTA AFFUMICATA

Luca Mussi (Chef di Illy Cafè Monte Napoleone, Milano)

“Ricordate che il futuro non è affatto già scritto! Fate come la mia potentissima mamma, quando i tempi sono bui infilate le scarpe da ballo e scendete in campo!”. Nello spettacolo “Springsteen on Broadway”, Bruce descrisse DANCING IN THE DARK con queste semplici ma incisive parole.

Partendo dalla tradizionale coltivazione di pomodori del New Jersey e passando per la forza di chi ha vissuto situazioni difficili, Luca Mussi, chef di Illy cafè Milano, ha dato forma a questo piatto.




SECONDO/GLORY DAYS – SPIEDO DI AGNELLO, NDUJA DI POMODORO E FOGLIA DI SHISO

Marco Ambrosino ( Chef 28 posti Milano)

Che sapore ha una rimpatriata con vecchi amici? Probabilmente quello di una consapevole malinconia. La parte bella però, oltre al ricordare vecchie storie è anche vedere come la vita si sia evoluta per ognuno.

Glory days parla proprio di questo.

Secondo Marco Ambrosino, chef del ristorante 28 posti di Milano, questa rimpatriata saprebbe di agnello, pomodoro e di shiso (il cosiddetto basilico cinese)


DESSERT/BORN IN THE USA – ZUPPETTE DI PERE E SENAPA, FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE E CRUMBLE AL CIOCCOLATO

Fabrizio Catana (Chef del ristorante Bosco 131 di Perugia)


La title track del disco è, senza dubbio, tra le canzoni più travisate della storia: inizialmente sembra un inno ipernazionalista, successivamente si rivela una vera bordata nei confronti della società Americana (tranello in cui cadde anche il presidente Reagan).

La sensazione di smarrimento iniziale e la conseguente esplosione di gusto sono gli ingredienti comuni a Born in the USA ed il piatto di Fabrizio Catana, chef del ristorante Bosco 131 di Perugia.


Fantastichef: il menu di "Born In The U.S.A."

Fantastichef: Bruce Springsteen - Born In The U.S.A. @RadioFreccia