Festival di Sanremo , la storia degli ospiti rock saliti sul palco del Teatro Ariston

Inizia oggi il Festival di Sanremo e per l'occasione ricordiamo alcuni degli ospiti rock internazionali saliti sul palco dell'Ariston nel corso degli anni

Questa sera prende il via il Festival di Sanremo che, ancora una volta, sarà affidato alle sapiente mani di Amadeus.  Un cast che unisce nella stessa categoria big e giovani che avrà il difficile compito di prendere il testimone dai Maneskin. Dopo aver portato le chitarre sul palco dell'Ariston, infatti, la band romana ha letteralmente preso il volo conquistando prima l'Eurovision e poi il mondo.

Le chitarre, però, c'è chi a Sanremo le aveva portate già in passato, anche se solo come ospite. 

Un Sanremo rock

Quando nel Teatro Ariston, però, si poteva ancora entrare e quando il mondo dello spettacolo e il mondo in generale erano quelli che conoscevamo fino a poco più di un anno fa, il Festival di Sanremo ha avuto anche l'opportunità di ospitare numerosi nomi del rock internazionale.

Nella splendida cornice della Riviera, la più famosa kermesse canora dello stivale (scusate, dovevo esaurire le parole standard associate all'evento), sono transitati alcuni tra i più grandi di sempre: da David Bowie a Bruce Springsteen, dai Queen agli U2 ma anche i rivali Blur e Oasis, R.E.M. e Placebo, senza dimenticare Depeche Mode, Smiths, Elton John con Ru Paul, Peter Gabriel e i Kiss in collegamento da New York.

Quindi, se avete nostalgia dei tempi in cui si poteva ancora vedere un po' di sano rock sul palco di Sanremo, ecco per voi il ricordo i alcuni tra gli ospiti rock del festival.

I Kiss in collegamento a Sanremo 1981

Tecnicamente i Kiss sul palco dell'Ariston non ci sono mai saliti ma, ritornati ad indossare make up e costumi d'ordinanza dopo la pubblicazione di "Unmasked" un anno prima, vengono messi in collegamento direttamente dallo storico Studio 54 di New York dove l'inviata consegnò alla band un Telegatto.

I Kiss, a parte l'assente Ace Frehley, prendono d'assalto la povera inviata tra abbracci, la pericolosissima lingua di Gene Simmons e i saluti in italiano a Sanremo di Paul Stanley, con la promessa di tornare al più presto in Italia.

Una scena affascinante e improbabile allo stesso tempo.

I Blur e il cartonato di Graham Coxon a Sanremo 1996

"Li paragonano ai Bitols" dice Pippo Baudo nel presentare i Blur a Sanremo nel 1996 ma più che ai Beatles, l'esibizione di Damon Albarn all'Ariston poteva sembrare più un test di ciòche sarebbero diventati Gorillaz: una band con membri immaginari.

Tra i quattro musicisti dei Blur, infatti, sul palco ne salirono solo due: Damon e il batterista Dave Rowntree. Il bassista Alex James  era stato messo fuori gioco da una sbornia memorabile mentre il chitarrista  Graham Coxon si era stufato di partecipare agli show televisivi per promozione e decise di chiamarsi fuori. I Blur si videro allora costretti a giocare di fantasia creando una 'nuova band' virtuale che facesse a meno degli altri due.

Nella performance di 'Charmless Man' , hit dall'album "The Great Escape", al top della guerra del britpop, Alex venne sostituito da Smoggy, bodyguard della band, e Graham da una sua versione di cartone, un po' più statica ma ugualmente efficace grazie al playback.

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