Foo Fighters: con “Today’s Song” si chiude il cerchio, trent’anni dopo il primo album
A 30 anni dal debutto solista di Grohl, i Foo Fighters tornano con “Today’s Song”: un brano che celebra l’identità di band nata dopo Cobain e segnata da Hawkins.
Dai nastri solitari registrati da Dave Grohl nel 1995 dopo la morte di Kurt Cobain, alla coesione di una band capace di attraversare decenni, successi e perdite: “Today’s Song” chiude idealmente un cerchio lungo trent’anni.
Il nuovo brano dei Foo Fighters arriva in occasione dell’anniversario del loro debutto e rappresenta una tappa simbolica, tra memoria e continuità: dalla genesi come progetto personale fino all’identità condivisa di band che ha saputo resistere anche alla scomparsa di Taylor Hawkins.

Un cerchio che si chiude
Dave Grohl ha pubblicato una nuova canzone dei Foo Fighters. Ma non è una semplice uscita discografica. “Today’s Song”, il brano inedito pubblicato oggi, arriva esattamente trent’anni dopo il debutto della band con il primo album omonimo, uscito il 4 luglio 1995. È una ricorrenza che assume un peso speciale per Grohl e per l’intera traiettoria dei Foo Fighters. All’epoca, dopo la fine dei Nirvana e la morte di Kurt Cobain, Grohl si chiuse in studio e registrò da solo ogni strumento e ogni parte vocale di quello che sarebbe diventato il disco di debutto della nuova band. Un progetto nato quasi come reazione personale al dolore, e che nessuno immaginava potesse diventare una delle realtà più solide e amate del rock contemporaneo. Oggi, a distanza di tre decenni, Grohl torna con una nuova canzone — costruita con le stesse coordinate sonore — ma con un assetto completamente diverso. “Today’s Song” si apre con voce e organo, e versi che evocano il cambiamento e il passaggio del tempo: “Mi sono svegliato oggi urlando per un cambiamento; sapevo che dovevo farlo; così giace l’ombra; cenere alla cenere, polvere alla polvere.” Poi, il brano si accende con chitarre e batteria, in pieno stile Foo Fighters.
Taylor Hawkins: "il tuo nome è ricordato ogni giorno"
Il nome del batterista coinvolto nella registrazione, non è stato reso noto, ma molti hanno notato come lo stile ricordi quello dello stesso Dave Grohl, come se si tornasse alle origini. Non a caso, il brano è anche il primo inedito dopo l’album But Here We Are (2023), uscito dopo la morte di Taylor Hawkins, batterista della band dal 1997 fino al 2022. Nel comunicato che accompagna la pubblicazione, Grohl ha tracciato un bilancio dei trent’anni della band, ricordando momenti di esaltazione e momenti difficili, ma anche ringraziando tutti i musicisti che ne hanno fatto parte: William Goldsmith, Franz Stahl, Josh Freese. Un gesto che sottolinea il valore collettivo del percorso dei Foo Fighters, sempre più simile a quello di una famiglia artistica. Non manca un pensiero dedicato a Taylor Hawkins: “Il tuo nome viene pronunciato ogni giorno, a volte con le lacrime, a volte con un sorriso… Ma sei ancora in tutto ciò che facciamo, ovunque andiamo. Foo Fighters includerà per sempre Taylor Hawkins in ogni nota che suoniamo.” Dal disco registrato da solo al progetto condiviso, “Today’s Song” chiude idealmente un cerchio. Mostra come quel primo esperimento si sia trasformato in una band coesa, capace di attraversare il tempo, affrontare tragedie e trovare sempre una nuova direzione. Una storia musicale unica, ma anche una parabola personale fuori dal comune. Perché Grohl non si è limitato a vivere l’esperienza irripetibile di suonare nei Nirvana. È ripartito da zero, ha creato un’altra band capace di conquistare milioni di ascoltatori, e ha saputo affrontare perdite devastanti continuando a scrivere e condividere musica. Una traiettoria che, anche oggi, riesce a sorprendere.