23 marzo 2020

Foo Fighters, Dave Grohl ha un problema con i fantasmi

Le registrazioni del nuovo album della band disturbate da ospiti inattesi

I fantasmi hanno fatto visita ai Foo Fighters durante le registrazioni del nuovo album di prossima uscita. La bizzarra esperienza è stata raccontata di Dave Grohl che ha parlato di come le sessioni svolte all'interno di una casa del 1940 a Encino, California, siano state disturbate da presenze misteriose. 

Appena arrivati nella casa scelta come quartier generale, i membri della band hanno subito percepito delle vibrazioni negative che si sono poi tramutate in problemi legati alla produzione vera e propria con strumenti scordati senza motivo e tracce sostituite misteriosamente da rumori di fondo. Parlando al magazine Mojo Grohl ha detto."Non sentivamo delle vere e proprie voci o qualcosa di davvero decifrabile ma di sicuro succedeva qualcosa lì. Il suono c'era, ma c'erano anche cattive vibrazioni. Appena abbiamo iniziato a registrare lì ci siamo accorti di qualcosa che non andava, il giorno dopo tornavamo in studio e le chitarre erano tutte scordate. Oppure se facevamo dei settaggi sul banco trovavamo tutti i livelli a zero. C'erano delle tracce che non avevamo mai messo lì e sulle quali non era registrato nessuno strumento, solo un microfono aperto che prendeva i suoni della stanza." 

La band alla fine ha deciso anche di installare dei monitor, come quelli usati per controllare i neonati, in modo da provare a intercettare le presenze che non riuscivano a spiegarsi. La casa ha, in effetti, una storia misteriosa ma il proprietario ha fatto firmare alla band un contratto che li obbliga a non raccontarla perché sta cercando di mettere l'immobile in vendita: "Quindi, non posso dirvi cosa è successo lì nel passato ma questa serie di episodi accaduti in un periodo di tempo così breve ci hanno spinto a concludere l'album il più velocemente possibile".

Anche i Greta Van Fleet si erano trovati ad affrontare lo stesso problema durante le registrazioni di "Anthem Of The Peaceful Army". Il chitarrista Jake Kiszka aveva rivelato di aver registrato l'album in un luogo isolato sulle montagne del Tennessee ma che, evidentemente, non era poi così isolato: "Ciò che dovreste sapere di questo posto è che non sappiamo nemmeno quanto fosse isolato, distante circa un'ora dalla città più vicina, una piccola baita di montagna. Scherzavamo sul fatto che fosse di sicuro infestata e siamo andati solo una volta nello scantinato per poi non farci più ritorno perché era una casa davvero spaventosa. Di solito iniziavamo a lavorare intorno mezzogiorno per finire alle tre di notte e andare a letto, ma spesso io restavo in piedi smanettando sui mixaggi e cercare di mettere tutto insieme. C'era un camino proprio dietro la batteria davanti al quale mi sedevo per prendere una pausa. Erano tutti a letto e a un certo punto sento, molto chiaramente, dei passi dietro di me tanto da restare di sasso e avere la pelle d'oca. Ero convinto che Sam, Danny o Josh stessero andando al piano di sotto ma voltandomi non ho visto nessuno. Restavo fino all'alba ad editare materiale e non smetteva fino a quando mi sono guardato intorno dicendo 'Basta, lasciami stare, sto cercando di lavorare!' e allora per quella notte si è fermato tutto. Un'altra volta Danny dormiva in una stanza all'interno lontano da noi altri che eravamo fuori e sosteneva di sentire una bambina che rideva alle nostre battute, è stata un'esperienza molto spaventosa ma penso che in qualche in modo abbia avuto un'influenza sulle tracce".

Il nuovo album dei Foo Fighters non ha ancora una data di pubblicazione ma è facile immaginare che la prima musica dal disco arriverà a breve e, sempre nell'intervista a Mojo, Grohl ha anche raccontato le emozioni che prova quando altre persone ascoltano per la prima volta un disco della band: " Non entro mai nel processo di un album pensando che siamo i più grandi, la più fantastica band del mondo. Il momento in cui premi play e fai ascoltare il disco in una stanza piena di estranei ti trasformi automaticamente nel bambino di sei anni a scuola con le braghe calate. E' terrorizzante".

I Foo Fighters hanno annunciato che a causa del Coronavirus cancellerano le prime date del "The Van Tour", il tour che partirà dagli Stati Uniti per festeggiare i 25 anni di attività della band ma, per il momento, le date europee - inclusa quella del 14 giugno agli I-Days di Milano - sembrano confermate.

Foo Fighters, Dave Grohl ha un problema con i fantasmi