Manca ormai poco più di un mese all'uscita di Studio 666, il film che segna l'esordio cinematografico dei Foo Fighters. A proposito di quella che è stata definita una 'commedia horror', il frontman della band Dave Grohl ha voluto esprimere tutto il suo entusiasmo per un prodotto che, dice, non poteva essere realizzato da altri se non dai Foos.
Niente di più ridicolo
Cosa ci fanno i Foo Fighters all'interno di una casa infestata? Semplice: provano a registrare un album, il loro decimo lavoro in studio "Medicine At Midnight".
Le sessioni, però, vengono sabotate da una serie di forze maligne che si impossessano dello studio dei Foo Fighters che si trovano a dover fare i conti con delle presenze soprannaturali.
Questa è più o meno la trama della commedia horror "Studio 666", il film che arriverà nelle sale americane il 25 febbraio 2022 e che ha per protagonista una delle band più famose del rock. L'unica, a detta di Dave Grohl, che avrebbe potuto realizzare un prodotto del genere.
Intervistato da MOJO, il frontman della band ha detto:"Non c'è nessuna band così stupida da potersi cimentare in una cosa del genere. E' assolutamente fuori di testa. Ci sono un paio di scene che sono davvero epiche. Appena pensi che non possa esserci niente di più ridicolo di quello che stai vedendo, ecco che arriva qualcosa di peggio. Da far perdere la testa!".
Non sono stati ancora svelati molti dettagli sulla trama del film ma quello che si sa è che la band - che nel film si chiama Dream Window, riferimento ad una canzone della colonna sonora del film '80s "Ammazzavampiri" - è intenta a registrare un disco in una villa di Encino. Ad un certo punto, racconta Grohl:"Il cantante impazzisce e inizia ad uccidere gli altri membri per divergenze artistiche".
Il film, racconta Grohl, era praticamente pronto due anni fa ma la pandemia ha fatto slittare tutto:"Avevamo in tasca già tutto il film, ci mancavano solo le ultime scene. Poi sono trascorsi dei mesi, abbiamo fatto molti incontri per capire come poter finire tutto a causa delle restrizioni. Quelle che dovevano essere sei giorni di riprese diventarono tre settimane, siamo stati tra i primi a tornare a girare a Los Angeles dopo il Covid".