Gish, il fragore emotivo debutto degli Smashing Pumpkins

Il 28 maggio 1991 gli Smashing Pumpkins pubblicavano "Gish" un disco 'alieno' per l'underground americano dell'epoca: tutto rumore, emotività e psichedelia

Il 28 maggio del 1991 gli Smashing bpubblicavano Gish, album di debutto che mise sulla mappa la formazione guidata da Billy Corgan e dietro il via ad una carriera da pesi massi dell'alternative rock anni '90.

Prodotto da Butch Vig, "Gish" non si rivelò inizialmente un grande successo commerciale, anzi, ma riuscì a mettere in mostra un altro sound dell'underground mentre intorno esplodeva il fenomeno grunge.

La furia era la stessa e anche le sensazioni di disagio ma se band come Nirvana, Pearl Jam ed Alice In Chains, guardavano principalmente all'hardcore o al metal, gli Smashing Pumpkins inserirono un elemento psichedelico molto più vicino alle formazioni shoegaze britanniche, pur conservando la furia sonora dell'alternative americano.

Un punto di equilibrio in costante rottura che rese la musica di Billy Corgan, James Iha, D'Arcy Wretzky e Jimmy Chamberlin qualcosa di potente ed assolutamente unico nel panorama di quegli anni.

Gish, il fragore emotivo debutto degli Smashing Pumpkins

Gish, rumore e fragilità emotiva

Quando Gish iniziò a prendere forma, Corgan aveva già attraversato diverse fasi musicali. Cresciuto in una famiglia instabile e segnato da un’infanzia difficile, riversava ansie e ambizioni nella musica. Dopo una parentesi in un gruppo goth-rock chiamato The Marked, Corgan tornò a Chicago con l’idea di creare una band che fondesse le dinamiche chitarristiche e l'energia di band come i Black Sabbath e la malinconia dei The Cure.

Dopo aver incontrato James Iha, chitarrista con la passione per shoegaze e psichedelia, una bassista dal piglio punk come D'Arcy Wretzky e un batterista di formazione jazz ma potente come un martello.

Nel 1990, gli Smashing Pumpkins stavano iniziando a farsi notare nella scena di Chicago. Ma Corgan, perfezionista ossessivo, voleva di più. Aveva una valanga di canzoni — intime, tormentate, potenti. Per plasmarle, aveva bisogno di qualcuno capace di comprendere il suo mondo sonoro che unisse fragilità emotiva ad un suono presente e rumoroso.

Quel qualcuno fu Butch Vig, produttore emergente di Madison, Wisconsin, che di lì a poco avrebbe prodotto Nevermind dei Nirvana.

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