Quel basso dei Green Day: un pizzico di jazz, un pizzico di droga

Mike Dirnt ricorda come ha scritto la linea di basso di "Longview", singolo di debutto dei Green Day e pezzo decisivo nella loro ascesa al successo

“Longview” è il singolo dei Green Day, con cui alla band si schiudono le porte del successo. Il pezzo, quarta traccia del loro capolavoro DOOKIE (1994), beneficerà di un’attenzione straordinaria da parte di MTV che ne inserirà il video in maniera martellante nella sua programmazione, offrendo alla band una eccezionale e fruttuosa visibilità. Così, per mesi, DOOKIE scorrazzerà nei piani alti delle classifiche, tanto da guadagnarsi il premio della rivista Time come miglior disco rock dell'anno. Il bassista Mike Dirnt ha raccontato come la linea di basso di questo pezzo sia frutto tanto dei suoi trascorsi come jazzista, tanto di assunzioni meno raccomandabili

Attitudine da Cazzoni

I Green Day erano una botta; nel panorama intenso ma rabbioso, quasi cupo dei primissimi anni ’90, tutto grunge, metal e alternative, loro arrivavano come un raggio di sole e frizzantezza punk: il sound era quello rinvigorito e velocizzato dei Sex Pistols, epurato però della componente più pessimista e idrofoba di Johnny Rotten e con gli accordi maggiori e allegri dei Ramones. Punk suonato con un’energia e freschezza inedite, un sound clamoroso e questa, deliziosa, attitudine da cazzoni. Quello che è divertente scoprire, curiosando tra gli archivi della storia della band, è che proprio il singolo “Longview” - che esordiva come una sorta di manifesto programmatico punk dello stile dei Green Day - affondi le radici in bizzarre e sbalorditive influenze Jazz.


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