23 ottobre 2023

Grohl non si pente del successo dei Nirvana

Grohl, Novoselic e Albini ospiti di Conan O'Brien per i 30 anni di In Utero, tra il successo improvviso dei Nirvana e gli scherzi telefonici del produttore

Dave Grohl, Krist Novoselic e Steve Albini hanno preso parte al podcast del noto conduttore Conan O'Brien "Conan O'Brien Needs a Friend".

I due membri superstiti dei Nirvana e il produttore, hanno parlato di "In Utero" in occasione dell'anniversario per i 30 anni di quello che è l'ultimo lavoro in studio della band.

Alcuni estratti dell'intervista, che sarà pubblicata integralmente a breve, sono stati condivisi in anteprima da Billboard.

Nella clip Grohl, Novoselic e Albini parlano del successo raggiunto dai Nirvana con Nevermind e dell'incredibile parabola ascendente che ha avuto come protagonista la band di Kurt Cobain.


Dave Grohl e il successo dei Nirvana

Cosa succede quando un musicista nato dal punk si ritrova improvvisamente a far parte della band più popolare del mondo? Il rischio di perdere la testa e non reggere al peso è dietro l'angolo e lo sanno bene i Nirvana che, grazie a "Nevermind", si sono trovati catapultati in cima alle classifiche di tutto il mondo senza avere il tempo di prepararsi ad un simile cambiamento.

Intervistato insieme a Krist Novoselic e il produttore Steve Albini all'interno del podcast Conan O'Brien Needs A Friend in occasione dei 30 anni di In Utero, Dave Grohl ha raccontato il suo punto di vista sulla questione.

Pur avendo un background fatto di etica punk e DYI, il batterista dei Nirvana ha raccontato di non aver fatto fatica ad accettare la nuova carriera fatta di fama, successo e guadagni per la prima volta in grado di cambiarti la vita.

"Prima di Nevermind vivevamo nello squallore. Dividevo con Kurt un appartamento disgustoso pieno di pannocchie e sigarette. Avrei fatto qualsiasi cosa per riuscire a comprare un mio appartamento grazie alla musica", ha spiegato l'attuale frontman dei Foo Fighters.

Al di là della sorpresa iniziale, l'allora batterista dei Nirvana ha detto di non provare alcuna vergogna per il successo commerciale ricevuto dalla band: "Certo, la transizione è successa velocemente ma non provo alcuna vergogna o senso di conflitto nel sapere di aver comprato un'auto o una casa a mia madre. Penso che la ragione principale del perché io non provi alcun conflitto interiore per la vicenda è perché so che non siamo scesi a compromessi per riuscirci. Abbiamo fatto il nostro ed è semplicemente successo".


Grohl non si pente del successo dei Nirvana

Gli scherzi a Gene Simmons ed Evan Dando

In un altro passaggio dell'intervista, Grohl, Novoselic e Albini parlano dell'atmosfera che si respirava durante le registrazioni di In Utero che sarebbe facile definire incendiaria. 

Uno studio di registrazione isolato, sessioni fatte troppo in fretta e troppo tempo libero, provocarono tanta noia che sfociò velocemente in devastazione. Con il bassista in testa, i Nirvana cominciarono a dare fuoco a qualsiasi cosa trovassero, anche i loro stessi compagni. 

"C'era un solvente che utilizzavamo per pulire i nastri, praticamente alcol puro", spiega Albini. "Basta avvicinargli un accendino e qualsiasi cosa prende fuoco e dopo un po' erano finite le cose da bruciare".

Il produttore ha poi raccontato dei tanti scherzi fatti in quel periodo, uno su tutti, quello ai danni di Gene Simmons. Il bassista dei Kiss amava i Melvins, amici dei Nirvana, e pensava che automaticamente anche la band di Cobain dovesse amare i Kiss. Per questo motivo chiese al management di contattare i Nirvana per un album in tributo ai Kiss ma Cobain rispose di non 'voler parlare con il fottuto Gene Simmons'.

A quel punto il colpo di genio di Albini che richiamò Simmons fingendosi Cobain, proprio mentre il frontman dei Nirvana era accanto a lui. 

Gli scherzi telefonici erano una passione di Albini e dei Nirvana che, racconta il produttore, in un altro momento tenne in attesa telefonica Evan Dando dei Lemonheads mentre si trovava in tour in Australia. Una telefonata all'epoca costosissima in cui Albini si finse un assistente di Madonna per continuare a tenere in linea Dando, speranzoso di ricevere una proposta di collaborazione o una comunicazione importante dalla popstar.