Guns N'Roses, 30 anni fa la rivolta di Riverport

Il 2 luglio 1991 durante uno show dei Guns N'Roses al Riverport Amphitheater di St.Louis l'alterco tra Axl Rose e un fan scatenò una rissa rimasta nella storia

Esattamente 30 anni fa i Guns N'Roses suonavano al Riverport Amphitheater di St. Louis teatro della celebre 'riverport riot', la rissa scatenata un alterco di Axl Rose con un fan.

I Guns N'Roses nel 1991

Nel 1991 i Guns N'Roses erano qualcosa di enorme, una delle più grandi band rock del pianeta. Con il primo album "Appetite For Destruction" nel 1987 la band di Los Angeles aveva venduto decine di milioni di copie in tutto il mondo.

Il prossimo passo sarebbe stato un doppio album, "Use Your Illusion", con data di pubblicazione fissata per settembre 1991.

I mesi precedenti furono utilizzati dai Guns N'Roses, come al solito, per vivere on the road e iniziare a rodare le canzoni che sarebbero finite sul disco suonandole in tour per testare l'apprezzamento del pubblico.

Il 2 luglio del 1991 i Guns N'Roses, che di show 'incendiari' in carriera ne hanno inanellati un bel po' - solo tre anni prima al Monsters Of Rock due fan avevano anche perso la vita - si esibivano al Riverport Amphitheater di St.Louis, Missouri, uno show che diventerà famoso come il teatro di una delle più grandi smattate plateali di Axl Rose.

La rivolta di Riverport

Axl decise allora di lasciare il ruolo di cantante e, al grido di 'Dannazione, farò da solo', si lanciò tra il pubblico per cercare di farsi giustizia con le proprie mani.

Una volta atterrato il biondo frontman riuscì a placcare il ragazzo, prendere la macchina fotografica e intanto colpire un altro paio di persone, incluso qualcuno della sicurezza, prima che lo staff dei Roses riuscisse a fermarlo e portarlo sul palco.

Tornato al suo posto Axl urlò 'Per colpa di qualche incapace della sicurezza, me ne vado a casa' prima di buttare per terra il microfono e andarsene, seguito dal resto da Slash e dal resto della band.

Così, de botto, senza senso lo show era finito, le luci di nuovo accese e la gente molto incazzata.

Senza contare che, altra mossa poco furba, il ragazzo con la fotocamera altri non era che Bill 'Stump' Stephenson, un fan della musica hard rock e, accidentalmente, il leader di una gang di motociclisti chiamata Saddle Tramps.

L'atmosfera era tesa, per il concerto interrotto ma anche per l'aria che si respirava, un nervosismo palpabile che esplose in un pandemonio. Il pubblico iniziò a distruggere tutto ciò che aveva a tiro staccando i seggiolini e lanciandoli contro la sicurezza mentre la polizia arrivò in assetto antisommossa cercando di calmare la situazione.

L'azione non sortì l'effetto sperato e la folla inferocita raggiunse il palco devastando tutto o cercando di portarsi a casa quello che rimaneva della strumentazione ancora intatta, altri ancora iniziarono ad appiccare incendi nell'arena.

Un delirio che provocò 65 feriti, inclusi 25 agenti di polizia e danni per centinaia di migliaia di dollari alla venue aperta solo da pochi giorni.

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