Insieme ad Axl Rose e Slash, il bassista Duff McKagan ha saputo ritagliarti forse più di altri il ruolo di membro storico dei Guns N'Roses e proprio a proposito del rapporto con gli altri compagni di band ha parlato recentemente in un'intervista svelando la sua reazione al primo incontro con Slash.
Slash non era un punk
Il bassista dei Guns N'Roses Duff McKagan è stato intervistato con Stone Gossard dei Pearl Jam per il podcast "Rock This With Allison Hagendorf" durante il quale ha raccontato anche un episodio importante della sua carriera, ovvero l'incontro con Slash. Insieme ad Axl Rose e allo storico chitarrista della band californiana, Duff è probabilmente il membro più importante e riconoscibile dei Guns e ha raccontato dell'incontro speciale tra lui, ragazzo di Seattle, e i futuri compagni di avventure:
"Ho incontrato Slash per la prima volta da Canter's, un ristorante ebreo. Era lì con Steven Adler perché il proprietario Marc Canter era un amico di infanzia di Slash, erano cresciuti insieme a Los Angeles" - spiega McKagan - "Per me era tutto così poco familiare. Ero arrivato lì da Seattle e suonavo punk rock ma non conoscevo nessuno ad Hollywood ed eccoci qui. Nell'annuncio il suo nome era indicato come Slash, avevamo parlato prima solo da un telefono a gettoni e pensavo fosse un tizio punk come me, era il 1984".
A proposito di quel periodo Duff specifica di come in quegli anni il punk era diventato per molti qualcosa da evitare e superare: "All'epoca la gente pensava che il punk fosse morto. Era arrivato l'hardcore e aveva rovinato alcune delle scene punk, erano arrivati questi bulli di periferia con le teste rasate che pestavano la gente e facevano il saluto nazista. La gente iniziò a pensare che quello non era punk e che quindi lo avrebbero sostituito con qualsiasi cosa sarebbe arrivata dopo".
Un shock culturale
Quello subito da Duff McKagan incontrando per la prima volta Slash e Steven Adler fu quello che lui stesso definisce un vero e proprio shock culturale: "Questo tizio, Slash, aveva influenze come Aerosmith ed Alice Cooper e io pensavo che comunque stavamo andando nella stessa direzione - dice il bassista dei Guns - Io avevo i capelli corti tinti di blu, entrai da Canter's e mi dissero dove trovarli e poi erano lì, questi due tizi con i capelli lunghi e la mia prima reazione è stata 'Wow!', un vero e proprio shock culturale per me ma, credo, anche per loro".
Nonostante il look molto diverso, però, tra Duff e Slash scattò subito qualcosa: "Iniziammo a parlare di musica e quella è una cosa universale. Andammo a casa di Slash, nello scantinato di sua madre, e iniziò a suonare la chitarra acustica. In passato avevo suonato con Paul Solger che all'epoca consideravo IL chitarrista, uno con uno stile precisissimo che reputavo esser e il migliore di tutta la West Coast. Una volta andato nel garage con Slash rimasi meravigliato dalla sua bravura".