13 agosto 2020

Hi-Five: 5 perle punk rock

Le playlist improbabili di Radiofreccia, valide per qualsiasi occasione probabile d'estate: cinque canzoni punk rock fuori dai soliti giri

In questa calda estate c'è bisogno di ritmo e con la nostra musica, e sul sito con le nostre Hi-five, ve ne stiamo dando un bel po'! Mentre ci divertiamo a regalarvi playlist improbabili per quelle situazioni che di sicuro vi siete trovati ad affrontare durante le vacanze, o che potreste trovarvi a dover vivere nei prossimi giorni, abbiamo pensato anche di buttare fuori un paio di contenuti prettamente musicali. 

A ciascuno il suo si potrebbe dire e allora in modo del tutto personale, dopo aver dedicato uno spazio al Britpop, mi sono detto: perché non tirare fuori qualche gemma punk-rock ?

No, non ci saranno cose californiane, non ci saranno cose necessariamente ovvie - anche se gli appassionati del genere saranno colpiti relativamente - ma un po' di canzoni belle, altre bellissime, da band che spesso vengono lasciate dietro nella storia, perdendosi nella scia di nomi più celebri.


Dead Boys - Sonic Reducer 

Partiamo con un classico del punk rock ma che, pur essendo ben radicato nella storia del genere, non è certo il brano più noto per l'uomo della strada. 'Sonic Reducer' apre il primo album dei Dead Boys di Stiv Bators, "Young, Loud and Snotty", pubblicato nel 1977.

I primi versi arrivano dritti in faccia e sono l'esplicitazione perfetta del titolo dell'album "Giovani, rumorosi e spocchiosi". Non ho bisogno di nessuno, canta Bators, non mi servono i genitori, bei visini, la razza umana, non ho bisogno nemmeno di te e nemmeno della fama e del successo che si potrebbe ottenere scendendo a compromessi. Una clamorosa dichiarazione di indipendenza dritta come un treno.

Fact: i Beastie Boys, che nascono proprio nella scena punk, hanno incluso un sample del pezzo in "An Open Letter To NYC", brano contenuto nell'album del 2004 "To The 5 Boroughs".




Radio Birdman -  Aloha Steve And Danno

Alla voce: clamorose band australiane al netto di, non so AC/DC e Jet. I Radio Birdman, con The Saints, hanno portato avanti il  punk dei canguri con  forza sin dalla metà degli anni '70.  Pubblicato nell'agosto del 1977 "Radios Appear" è il primo album della band e loro disco di maggior successo, un disco  talmente importante per la comunità punk rock della zona da fare da apripista per tutte le band australiane del genere e tracciare la linea guida per la scena indipendente locale.

Uno dei pezzi più famosi del disco è Aloha Steve And Danno, diventato un vero inno per la comunità surf australiana, che prende ispirazione dalla serie originale di Hawai Five-0 andata in onda tra gli anni '60 e '80 e dai due protagonisti, Steve McGarrett e Danno Williams.



Richard Hell & The Vodoids - Blank Generation 

Se amate il sound di band come The Strokes, la scena americana, newyorkese anzi, molto probabilmente lo dovete a Richard Hell, e non solo. Hell, che ora fa il critico cinematografico, è per molti anche il diretto responsabile del look punk fatto di magliette strappate e spille da balia, stile preso in prestito da Malcolm McClaren e dai suoi Sex Pistols che lo hanno reso popolare. Dopo aver militato in formazioni storiche come The Neon Boys, Television e The Hearbreakers, Richard Hell fonda The Voidoids con i quali pubblica, anche qui siamo nel 1977, il capolavoro "Blank Generation". Un disco punk ma con il suono che va oltre il punk: è punk rock, ma suonato in modo jazz, è selvaggio e svaccato, spigoloso allo stesso tempo. Narra di amore e narra della blank generation, la generazione X, prima ancora che il termine venisse teorizzato. Capolavoro.




The Jam - All Around The World

Per chi scrive The Jam sono tra le band preferite in assoluto, il sound perfetto, punk-rock, powerpop, mod revival, chiamatelo come volete. Fatto sta che Paul Weller è ad oggi ancora uno dei rocker più raffinati ad essere usciti dalla Gran Bretagna, un uomo che è riuscito a portare lo stile del soul e della mod culture nel punk e tirare fuori mine che hanno segnato una generazione di talenti diventando un vero punto di riferimento per tutto ciò che è britannico. I Jam si muovevano senza colpo ferire  tra ritmi black e musica punk con una sezione ritmica paurosa. Che siano gli inizi più punk o gli ultimi lavori che po avrebbero visto Weller dedicarsi alle sfumature soul e jazz degli Style Council i Jam hanno una discografia di classici. In playlist un vero concentrato di stile  e tra le maggiori hit della band, 'Going Underground'.



Buzzcocks - Harmony In My Head 

Se qualcuno mi chiedesse 'Qual è la band più importante degli ultimi cinquant'anni?  probabilmente, a sorpresa, risponderei: i Buzzcocks. Al di là dei meriti artistici con un punk rock mai banale, una punk rock band che parlava d'amore nell'Inghilterrà di metà '70 a ritmi vertiginosi, i Buzzcocks hanno per certi versi dato il via a tutta la scena indipendente britannica. Furono loro che, dopo aver ascoltato i Sex Pistols a Londra, li portarono a Manchester aprendo per loro e organizzando un live, quello alla Free Lesser Trade Hall, che cambiò per sempre la storia. Il concerto rimasto nella leggenda come quello a cui tutti dicono di aver preso parte ma che, in realtà, contò qualcosa come trenta presenti, fu la miccia che accese la scena della capitale industriale del Regno Unito.

Il giorno dopo Peter Hook andò a comprare un basso e poi formò i Joy Division, come lui il compagno di band Bernard Sumner, c'era Morrissey che avrebbe formato gli Smiths. Grazie a quello show, e un altro nella stessa venue poco tempo dopo, sempre dei Sex Pistols, nacque di fatto la scena di Manchester e la musica indipendente: Joy Division, The Smiths, Factory Records, The Hacienda, New order, The Fall, niente sarebbe stato possibile senza lo sforzo di Pete Shelley e Howard Devoto che per altro, con i Buzzcocks, scrissero una manciata di gemme punk-rock. Andate a recuperare la raccolta "Singles,Going Steady", mi ringrazierete.


Hi-Five: 5 perle punk rock