I Beastie Boys hanno raccontato di quella volta in cui decisero di controllare se il disco d'oro di "Paul's Boutique" fosse effettivamente realizzato con una copia del loro secondo album.
Che si tratti di uno studio di registrazione, dell'ufficio di un discografico o della casa di un artista - dove di solito è posizionato in bagno - il quadro contenente le certificazioni del successo di un album è cosa abbastanza frequente da trovare appeso alle pareti.
Sarà capitato anche a voi di vederlo almeno una volta, una cornice con una placca, la copertina del disco e uno o più dischi di color oro o platino, in base al numero di copie vendute. Un trofeo per artisti e collaboratori che, di solito, resta lì in bella vista come ricordo del proprio risultato.
Un disco d'oro a sorpresa
Quando si ha a che fare con gente come i Beastie Boys, però, le cose non sono sempre scontate e può capitare che la curiosità prenda il sopravvento, come raccontato da Mike D ed Ad-Rock in un'intervista con Conan O'Brien per il podcast Conan O'Brien Needs A Friend..
Dopo che il secondo album dei Beastie Boys "Paul's Boutique", pubblicato nel 1989, riuscì a vendere mezzo milione di copie in solo due mesi, i tre artisti di New York si videro recapitare il tanto ambito disco d'oro. Nel vedere la copia in oro dell'LP nella testa balenò la domanda: ma sarà davvero d'oro? Sarà davvero il nostro disco e suonerà la nostra musica se lo mettiamo su un giradischi?
I Beasties decisero allora di provare a rispondere ai loro interrogativi da soli e ruppero la cornice per prendere il disco e farlo suonare sul giradischi, rimanendo decisamente sorpresi.
"Siamo nello studio in California, stavo fumando dell'erba e c'era il nostro disco d'oro di Paul's Boutique alle pareti", ha spiegato AD-Rock. "Vedevo che c'era la nostra copertina ma su un lato aveva le incisioni di solo quattro canzoni, invece di nove. Quindi abbiamo deciso di rompere il vetro e prendere il disco".
I conti non tornavano e l'unico modo per rispondere al quesito era suonarlo: "Lo mettiamo su e viene fuori qualcuno che fa una versione al piano di Feelings di Barry Manilow e Feelings di Morris Albert, cose del genere".
"Mi piace pensare che mega star come Manilow, Donna Summer o Barbra Streisand abbiano effettivamente i loro dischi", ha aggiunto Mike D.