24 ottobre 2023

I Kiss prossimi al The Sphere? Il parere di Paul Stanley

Chi suonerà alla futuristica The Sphere di Las Vegas una volta terminati gli show degli U2? C'è chi pensa ai Kiss ma Paul Stanley non è d'accordo

I Kiss potranno essere la prossima band ad esibirsi alla avveniristica venue di Las Vegas The Sphere? La risposta arriva direttamente dal frontman Paul Stanley.

Gli U2 hanno annunciato recentemente una serie di nuove date per lo show con il quale hanno inaugurato The Sphere, l'incredibile venue futuristica di Las Vegas.

Un successo incredibile, quello dello spettacolo immersivo dedicato dalla band irlandese all'album del 1991 "Achtung Baby", che ha aperto un interrogativo strettamente pratico.

Cosa fare di una location come The Sphere, una sfera ipertecnologica costata più di 2 miliardi di dollari, una volta che la residency degli U2 sarà giunta al termine?

La MSG Sphere, che si trova al The Venetian, è la venue per eventi e concerti più tecnologica e futuristica al mondo: un globo enorme composto da una struttura caratterizzata da un rivestimento fatto di LED ad altissima risoluzione in grado di proiettare video lungo tutta l'area dell'edificio.

A rivestire interamente la superficie di oltre 55.000 mq della sfera, infatti, è un enorme schermo LED a 16K, il più grande del mondo, che consente di proiettare video dinamici ad altissima qualità lungo tutti i 150 metri di larghezza e circa 100 metri di altezza dell'edificio, sia all'esterno che all'interno. Oltre ai video LED in alta risoluzione che occuperanno anche tutta la superficie interna per 15.000 m2, la struttura è dotata anche di circa 164.000 altoparlanti che propagano il suono in ogni direzione, anche dal suolo.

Una residency dei Kiss a Las Vegas?

Il set sembrerebbe perfetto per ospitare una band che ha fatto degli effetti speciali dal vivo il suo marchio di fabbrica: i Kiss. Pur essendo impegnati nelle battute finali del lunghissimo End Of The Road, tour d'addio che si concluderà a dicembre nella loro New York, i Kiss avrebbero tutte le caratteristiche adatte ad esibirsi un posto come The Sphere.

Un anno fa, del resto, lo stesso Gene Simmons aveva detto che l'End Of The Road avrebbe messo la parola fine sui tour mondiali ma che non gli sarebbe dispiaciuto organizzare in futuro una serie di show fissi, magari proprio a Las Vegas.

I Kiss avevano in programma una residency al Zappos Theater, nella 'sin city', per il 2021 e 2022 ma non si è mai concretizzata. Forse anche per questo, e per l'incredibile richiesta del pubblico, il bassista della band penserebbe nuovamente ad una serie di show organizzati in una location unica: "Non so davvero perché ci sia così tanta gente che voglio vederci ovunque. Ogni singola persona, che si tratti di quello che fa la toilettatura al mio cane o il tizio della lavanderia, tutti mi chiedono i biglietti per tutta la famiglia fino a tre generazioni indietro", aveva detto Simmons a inizio 2023. "Vegas? Non so, non so niente di queste cose ma sarebbe bello fare una residency a Las Vegas".


I Kiss prossimi al The Sphere? Il parere di Paul Stanley
PHOTO CREDIT: Fotogramma

I Kiss sono arrivati al capolinea

A dispetto di quanto ipotizzato alcuni mesi fa da Simmons, l'altra metà dei Kiss originali, il cantante e chitarrista Paul Stanley, sembra avere un'opinione decisamente diversa sulla questione.

Intervistato da Ultimate Classic Rock, lo Starchild si è detto convinto della sua scelta di appendere le zeppe al chiodo e concludere l'avventura dal vivo dei Kiss con gli show finali dell'End Of The Road Tour che si concluderà a dicembre al Madison Square Garden di New York.

"Non posso fare altro che essere onesto su come mi sento in questo momento e, per come mi sento oggi, non vedo davvero come questo possa accadere", ha detto Stanley. "Per quanto mi riguarda, i Kiss sono arrivati al capolinea".

Diverso il discorso per quanto riguarda le altre attività dei Kiss che, al di là dei concerti, sono una vera e propria azienda impegnata non solo nella produzione di dischi ma di qualsiasi tipo di merchandising, attività che Stanley e Simmons continueranno a portare avanti.

"Non potremmo fermare i Kiss nemmeno se lo volessimo, perché appartengono alle persone di tutto il mondo", ha spiegato Stanley. "Noi continueremo ad essere i curatori e i proprietari del progetto ma i Kiss esisteranno per sempre".



Il brand continua con altri musicisti ?

Una dichiarazione, quella del cantante, che si lega ad una serie di considerazioni fatte in passato su una possibile nuova vita del brand utilizzando nuovi musicisti: "Credo che tutto sia possibile. Di sicuro è qualcosa di cui abbiamo discusso ma non si è andato oltre".

Il concetto, spiega Stanley, è qualcosa di non tanto bizzarro e, anche se in maniera diversa perché senza una maschera a coprire le identità, è stato già seguito da altre band.

"Anche altre band lo hanno fatto. Negli Yes non ci sono membri originali ma suonano come gli Yes e hanno il loro spirito, perché nel corso degli anni si sono evoluti in ciò che sono oggi" ha concluso Stanley. "Chi si sarebbe mai immaginato i Journey senza Steve Perry? Invece hanno proseguito con la loro carriera e fanno un grande lavoro. Ci sono grandi canzoni che meritano di essere suonate dal vivo. Per quanto ci riguarda è una domanda lecita ma non saprei davvero cosa rispondere".

Chi sicuramente non sarà sul palco con i Kiss, anche per l'End Of The Road Tour, sono gli ex membri Peter Criss ed Ace Frehley, protagonista pochi mesi fa di una querelle pubblica proprio con Stanley.

Interrogato per l'ennesima volta sulla questione, lo Starchild ha infatti preso definitivamente le distanze da Frehley e Criss: "Questo tour è una celebrazione della band e della sua vita negli ultimi 50 anni, non della line up originale, per quanto sia stata importante".