Usciva il 27 luglio 1984 "Ride The Lightning", secondo album dei Metallica che mostrava una crescita esponenziale della band rispetto al debutto di "Kill'Em All".
Se il primo album dei Four Horsemen era una cavalcata thrash dritto per dritto, in "Ride The Lightning" i Metallica - grazie soprattutto al maggiore contributo di Cliff Burton e al produttore Flemming Rasmussen - cominciano a spostarsi verso territori più complessi, pur mantenendo la pesantezza degli esordi.
Il 1984 non cominciò nel migliore dei modi per i Metallica. La band si era appena esibita al Channel Club di Boston, era gennaio, quando tutta l'attrezzatura venne rubata dal furgone parcheggiato fuori il locale. Un vero e proprio dramma vissuto malissimo da Hetfield, che i Metallica cercarono di superare grazie agli amici Anthrax che gli prestarono la strumentazione necessaria per terminare il tour nel quale stavano cominciando a testare le prime canzoni dell'album.
Dopo il tour di Kill'Em All, un insicuro James Hetfield, insieme ai compagni, aveva cominciato a scrivere le prime demo delle canzoni che sarebbero finite in "Ride The Lightning".
Paradossalmente la sicurezza nei propri mezzi è proprio una delle caratteristiche che emerge maggiormente dal secondo album dei Metallica. Dopo il tour in supporto al disco di debutto, Hetfield cominciò a sentirsi inadeguato e non sicuro di poter cantare e suonare la chitarra ritmica in maniera dignitosa, tanto da proporre a John Bush degli Armored Saint di diventare il nuovo frontman dei Metallica. Bush rifiutò perché, in quel momento, gli Armored Saint erano in rampa di lancio e più avanti nella carriera rispetto ai Metallica.
Forse proprio per questo, Hetfield si concentrò ancora di più sulle proprie qualità e sul suo progetto, acquisendo man mano sempre più confidenza nei suoi mezzi.