A distanza di 20 anni dall'addio di Jason Newsted ai Metallica, James Hetfield e Lars Ulrich hanno ammesso di aver gestito male la situazione all'epoca.
Entrato nella band dopo la morte di Cliff Burton nel 1986, Newsted decise di andarsene dai Metallica nel 2001, durante un periodo di forti tensioni all'interno della band che, due anni dopo, affidò il ruolo a Rob Trujillo.
Oggi sarebbe diverso
Ora James Hetfield e Lars Ulrich, hanno commentato il rapporto con Jason Newsted, che recentemente è stato coinvolto anche nei festeggiamenti per i 30 anni del "Black Album".
Una posizione decisamente diversa rispetto a quella del 2001 quando l'abbandono di Newsted generò un forte astio nei suoi confronti.
"Ora la mia teoria è che potrei voler bene a tutti, alla fine. Conosci le persone, il loro percorso, capisci da dove vengono. Ti preoccupi di come stanno, è qualcosa che posso accettare, davvero" - ha detto Hetfield spiegando il suo approccio completamente diverso nei confronti degli altri - "In realtà ci sono più cose da dire sulla questione. Jason era su una posizione specifica e noi su un'altra. E' successo perché è successo. Oggi sarebbe diverso. Se Robert venisse e ci dicesse che vuole andar via, lotteremmo per tenerlo ,o almeno io. All'epoca non mi passava nemmeno per la testa".
La scelta di Jason ha senso
Anche Lars Ulrich ha voluto esprimere il suo punto di vista sul rapporto con Newsted e di come il passare degli anni abbia aiutato a vedere la cosa in modo completamente diverso: "Se ci pensi, Jason è l'unico membro nella storia dei Metallica ad aver deciso di andarsene. E questo è un fatto, è una statistica. L'astio da parte mio e di James era dovuto al fatto che pensavamo non potesse farlo. Puoi andartene solo se noi decidiamo che devi farlo e all'epoca non eravamo in grado di capire le sue motivazioni. Quindi, ovviamente, 20 anni dopo per noi hanno del tutto senso".
"Siamo noi che scriviamo le canzoni, noi che prendiamo le decisioni. Facciamo tutto noi. Non hai spazio creativo in questa band, non hai una voce creativa" - ha aggiunto il batterista dei Metallica - "Se vuoi andartene e fare qualcosa che ti dia soddisfazione, che ti consenta di esprimerti, ci incazziamo con te. Ed ecco perché tutto quell'astio verso la sua scelta di abbandonare la band. Sembrava un reparto psichiatrico qui, lo so. Ma all'epoca non avevamo i mezzi per capire quell'aspetto. 20 anni dopo, la sua scelta ha completamente senso".