14 maggio 2024

I System Of A Down hanno cercato un sostituto di Serj Tankian

Nella sua autobiografia in uscita oggi, il cantante dei SOAD parla di come abbia già da tempo deciso di lasciare la band, proponendo altri cantanti al suo posto

Serj Tankian ha parlato di un suo possibile addio ai System Of A down in uno dei passaggi di "Down With The System", la sua autobiografia in uscita oggi.

La storia discografica dei SOAD è sorprendentemente ferma a quasi 20 anni fa e a quel 2005 in cui pubblicarono ben du album - "Mezmerized" e "Hypnotize" - prima di limitarsi alla solo attività dal vivo.

Nel 2020 il ritorno a sorpresa con due brani realizzati per beneficenza, 'Protect The Land' e 'Genocidal Humanoidz' che si sono rivelati non sufficienti a ridurre le distanze tra i membri dei System Of A Down, tuttora incapaci di entrare attivamente in uno studio di registrazione.

I System Of a Down senza Tankian

Cosa sarebbero i System Of A Down senza Serj Tankian? C'è stato un periodo nella vita della formazione di origine armena in cui si è corso il rischio di trovarsi davanti a questa domanda che, francamente, prevede una risposta abbastanza ovvia.

Se la musica dei SOAD include tanti elementi che la mettono in una posizione diversa rispetto al nu-metal che ne ha accolto il percorso, è senza ombra di dubbio l'inconfondibile voce del cantante a fornire il principale elemento distintivo.

Con un percorso discografico bloccato al 2005, i System Of A Down hanno continuato ad esibirsi dal vivo con una costanza pari a quella che non sono riusciti a dimostrare in studio di registrazione.

Una fase di stallo che, ad un certo punto, ha rischiato di trasformarsi nell'addio di Tankian che documenta l'audizione di un possibile nuovo cantante in "Down With The System: A Memoir (Of Sorts)", la sua autobiografia in uscita oggi.

Se trovare un punto di incontro per realizzare un disco insieme era apparso un miraggio già tempo prima, anche la vita in tour era diventata un peso per Tankian che comunicò alla band la sua decisione di ritirarsi e cedere il posto a qualcuno che avesse voglia di continuare l'avventura.

"Verso la fine del 2017 ci siamo incontrati nell'ufficio del nostro manager e ho detto a tutti che c'era qualcosa da aggiungere all'agenda del giorno", si legge. "Dopo aver sbrigato tutti i noiosi punti precedenti siamo arrivati al mio. Chiesi 'Allora chi mi organizzerà un party di addio? Volete pensarci voi ragazzi?' mi misi a ridere ma ero serio. 'Ragazzi, guardate, sono stato chiaro a riguardo e non voglio più andare in tour, sia per i miei problemi alla schiena, sia perché non rientra più nella mia visione".



Un possibile sostituto

Una notizia non facile da digerire per gli altri membri dei SOAD ai quali, comunque, Tankian chiese di andare avanti senza di lui: "'La cosa è dura e non voglio trattenervi. Questo è il vostro sogno ed è ciò per cui avete lavorato tutta la vostra vita e vi meritate di viverlo' dissi, prima di guardare Daron, Shavo e John ,sapendo che ciò che stavo per dire li avrebbe colpiti duramente. 'Penso che dovreste trovarvi un nuovo cantante'.

La proposta fu bocciata ma, non molto tempo dopo, la band cominciò davvero a cercare un nuovo cantante e trovò qualcuno, di cui non viene fatto il nome, che non li convinse pienamente.

"Pensavo si fossero dimenticati della cosa ma, dopo circa un anno, ero con John e Shavo ad un evento di beneficenza a Glendale e c'era questo cantante che conoscevo che cantò una bellissima canzone armena. Shavo era seduto accanto a me, mi toccò la spalla e mi disse che gli avevano fatto un provino come cantante ma che non era in grado di urlare e fare growl. Rimasi meravigliato, non tanto per il fatto che avessero fatto dei provini ma che lo avessero fatto in segreto. Quanto chiesi a Shavo perché non me lo avessero detto mi disse 'Non lo so'. Guardai dritto nei suoi occhi e gli dissi che si trattava di un bravo cantante e che avrei potuto insegnargli il growl nel parcheggio e che avrebbero dovuto prenderlo in considerazione".

Quello non fu un episodio isolato, spiega Tankian, ma recentemente ha anche proposto un suo caro amico come possibile rimpiazzo ma, dice, non pensa che la band abbia preso seriamente in considerazione la cosa.


I System Of A Down hanno cercato un sostituto di Serj Tankian

Down With The System, l'autobiografia di Serj Tankian

Quando si parla di System Of A Down, bisogna avere a che fare necessariamente, con qualcosa che va oltre la musica. La band di Serj Tankian è stata sì una delle più importanti nella scena rock e metal dei primi 2000 ma ha sempre legato il proprio sound a tematiche politiche e sociali. Ogni release dei SOAD e di Tankian è da prendersi come un atto politico, con il popolo armeno nel cuore.

Per questo motivo l'autobiografia firmata dal frontman dei System Of A Down è qualcosa di più di una semplice raccolta di ricordi e aneddoti.

"Down With The System" , come si capisce già dal sottotitolo - 'A memoir (of sorts)' - è una specie di autobiografia ma non nel senso classico del termine.

Il libro, si legge nella nota della casa editrice Hachette non è solo una favola rock'n'roll, "è un racconto di migranti, è il risveglio di un attivista, è un viaggio spirituale dall'oscurità alla luce'.

"Boom!, ho scritto un nuovo libro", ha comunicato Tankian sui social. "Mi sono divertito a lavorare a questa autobiografia accidentalmente filosofica perché mi ha dato l'opportunità di tuffarmi nella storia della mia famiglia, delle mie stesse motivazioni da quando ero solo un ragazzo e nelle lezioni che non sapevo avrei imparato".

Lo stesso Tankian ammette, nella descrizione del libro, che un'avventura come quella dei System Of A Down era quantomeno improbabile. Del resto, non si era mai vista in cima alle classifiche una band di armeno-americani che suonava un 'mix inclassificabile di riff metal selvaggi ed aggressivi, melodie folk armene e ritmi non convenzionali, con me che ringhiavo testi urlanti e cantilenanti che potrebbero passare dalla stupidità d'avanguardia a sproloqui socio politici in un solo verso'.

Qualcosa che, dice, il frontman dei SOAD, non era facile da ascoltare ma che, in ogni caso, riuscì a colpire milioni di ascoltatori in tutto il mondo con quasi 40 milioni di album venduti, album in cima alle classifiche e un messaggio sempre presente.