Idles: rabbia e cura del suono

Gli Idles fanno musica violenta e bellissima. Un connubio riuscito tra l’impegno dei testi e una ricerca musicale stupefacente. Conosciamoli meglio.

Gli Idles sono presenti nella nostra Top 20 con “Gift Horse”, singolo estratto dal loro ultimo album TANGK, uscito lo scorso febbraio. Scopriamo la storia di questa band attraverso la loro discografia: un viaggio attraverso un’evoluzione sonora stupefacente.

Non è immediato avvicinare una band come gli Idles. La loro proposta musicale, folle e geniale assieme, è un vulcano artistico in continua eruzione ed evoluzione. Tanto che, a paragonare il loro ultimo album TANGK (uscito lo scorso febbraio) con l’esordio discografico BRUTALISM del 2017 si resta totalmente spiazzati. Restano i tratti comuni della rabbia, dell’impegno nelle tematiche dei testi, dell’affanno in una inesauribile ricerca e sperimentazione sonora; ma tutti questi elementi nella musica degli Idles sono ingredienti in movimento che offrono una ricetta musicale mai uguale a se stessa. 


Una cover dei Metallica

Così, se dovessimo suggerirvi una maniera diversa per fare amicizia con la musica degli Idles, un’idea potrebbe essere rompere il ghiaccio ascoltando una loro stupefacente cover dei Metallica. Il pezzo è contenuto in THE METALLICA BLACKLIST (2021), gigantesco tributo ai Metallica che celebra il loro omonimo capolavoro del 1991, meglio conosciuto come THE BLACK ALBUM. Gli Idles prendono "The God That Failed”, decima traccia dell’album firmata da James Hatfield e Lars Ulrich e la stravolgono. Il portamento seduto e possente della ritmica dei Metallica è spazzato via da un groove allucinato e convulso. E le chitarre, che nei Metallica sono una parata di riff granitici e scolpiti per suono e precisione, qui diventano un caos di barbarie soniche, dissonanze, feedback e cacofonie. Uno scenario musicale eccitante e inquietante su cui Joe Talbot, cantante degli Idles, interpreta i testi di James Hetfield in modo laconico, in uno stile quasi parlato che snobba la melodia originale per dare ancora più incisività alle emozioni crude dei testi. Eccoli gli Idles, in tutta la loro cattiveria, verve e torva eccentricità musicale. La band nasce da due ragazzi inglesi, Joe Talbot e il futuro bassista Adam Devonshire, che si conoscono ai tempi del college. Appassionati di musica, qualche anno dopo decidono di aprire un club a Bristol, il Bat-Cave, locale che ospiterà una ricca programmazione di musica live, privilegiando generi alternative, indie, punk e post punk. Gli stessi proprietari si cimentano in esibizioni sul palco del locale dove Adam Devonshire si adopera anche come Dj. Quell’immersione nella musica li motiva ancora di più ad assecondare la loro passione e, così, decidono di formare una band.


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