23 dicembre 2021

Il management di Clapton risponde sulla vicenda bootleg

Una donna tedesca ha perso una causa intentata dai legali di Eric Clapton per la vendita di un bootleg. Arriva la spiegazione del management

Il management di Eric Clapton ha pubblicato una nota ufficiale per spiegare la vicenda legale che ha visto coinvolto il chitarrista e una donna tedesca trascinata in tribunale per aver tentato di mettere in vendita online un bootleg degli anni'80 acquistato dal marito in un centro commerciale.

Colpire il mercato tedesco dei bootleg

Probabilmente ricorderete la vicenda balzata all'onore delle cronache pochi giorni fa che ha visto per protagonista Eric Clapton e una donna tedesca. Attraverso i propri legali, il bluesman britannico aveva fatto causa ad una donna colpevole di aver tentato di vendere un suo bootleg degli anni '80 su eBay, riuscendo anche a vincere.

Ora il management di Clapton ha pubblicato una nota ufficiale per fare chiarezza sulla questione dal punto di vista dell'artista volendo discolpare Clapton e dichiarando di non voler colpire direttamente delle singole persone ma il sempre fiorente mercato tedesco dei bootleg.

Stando a quanto riportato nella nota, sarebbe stata la risposta della donna ad una prima lettera ad aver scatenato il tutto non consentendo di risolvere la questione in modo ordinario.

"La Germania è uno di quei paesi dove la vendita di dischi non autorizzati e di scarsa qualità è fiorente, danneggiando sia l'industria che l'acquirente" - si legge nella nota - "In un periodo di oltre 10 anni i legali in Germania di Clapton e di altri artisti famosi hanno perseguito con successo migliaia di bootleg seguendo le procedure standard in materia di copyright. Non c'è intenzione di colpire le singole persone che vendono dalla loro collezione ma i produttori di bootleg".

La volontà di Clapton

La procedura standard, viene spiegato, consiste in una lettera di 'cease and desist', un invito formale ad interrompere l'attività illegale che, si dice, nel 95% dei casi è bastato a risolvere le dispute e uscirne con una spesa minima o nulla. Invito al quale la donna avrebbe risposto con un rifiuto ed una sfida a procedere per vie legali. Cosa che è prontamente avvenuta risolvendosi nella vittoria di Clapton che, specifica il management, non è minimamente coinvolto nella questione a titolo personale.

Alla luce del putiferio nato sui media e, vista la situazione specifica, il management ha poi aggiunto di non aver intenzione di procedere con la richiesta di soldi alla donna: "Quando sono emersi i dettagli sulla vicenda ci è apparso chiaro che la persona in questione non fosse una di quelle che Clapton e la sua etichetta hanno intenzione di colpire"- viene chiarito - "Quindi Clapton ha deciso di non procedere con le azioni legali e non vuole ricevere la somma che gli è stata concessa dal Tribunale. Inoltre, l'artista spera che la donna non debba incorrere in ulteriori spese".

Il management di Clapton risponde sulla vicenda bootleg

La causa di Clapton contro la donna tedesca

La notizia era stata riportata pochi giorno fa dalla BILD e raccontava della causa fatta da Eric Clapton ad una donna tedesca, una vedova di 55 anni proveniente dalla regione di Düsseldorf che ha messo in vendita su eBay un CD bootleg. Il bootleg di Clapton, un disco dal vivo chiamato "Live In USA", era stato acquistato dall'ormai defunto marito in un grande magazzino ormai più di 30 anni fa e messo in vendita dalla moglie per poterci ricavare circa 10 euro.

La donna, un impiegato comunale, senza sapere niente sul disco, ha pensato semplicemente di vendere il CD appartenuto a suo marito sulla nota piattaforma ma l'inserzione è arrivata sulla scrivania dei legali di Clapton che hanno deciso di agire.

Il giudice ha accolto l'esposto del musicista decidendo in suo favore e rigettando il ricorso della donna che faceva appello al fatto di non essere stata lei direttamente ad acquistare il disco in origine né di avere idea delle caratteristiche del suo contenuto.

Il ricorso, però, è stato respinto e il tribunale ha chiesto alla donna di pagare le spese legali di entrambe le parti, per un totale di circa 3500 euro. La  decisione di proseguire con la messa in vendita del CD porterebbe ad una possibile  multa fino a 250.000 euro oppure ad una pena che le farebbe scontare fino a sei mesi di carcere.