19 luglio 2021

Il padre di Amy Winehouse:"Ricordatela per il talento non per le dipendenze"

A dieci anni dalla scomparsa dell'iconica cantante, il padre di Amy Winehouse chiede rispetto per la memoria della figlia

Il padre di Amy Winehouse, Mitch, ha parlato con il The Sun in occasione dei 10 anni dalla morte di sua figlia e ha chiesto che la cantante scomparsa il 23 luglio del 2011 venga ricordata solo per il suo talento.

La mia missione è ricordare Amy per il talento

Questa settimana saranno 10 anni dalla scomparsa di Amy Winehouse, una delle cantanti più talentuose e tormentate dell'epoca moderna. Era il 23 luglio del 2011 quando, a soli 27 anni, il corpo della cantante londinese venne ritrovato nel suo appartamento. Una figura capace di picchi estremi di fragilità e ruggiti di forza senza fine, una ragazza che, come spesso successo nella storia del rock, non è riuscita a sopravvivere alle pressioni esterne così come a se stessa.

Vittima tanto dei suoi demoni che delle persone di cui si circondava, Amy è stata una vera e propria icona e ora suo padre Mitch Winehouse, tra le persone passata alla cronaca come una delle figure più controverse nei confronti della figlia, vuole che venga ricordata solo per il suo talento.

"Il fatto che siano passati dieci anni accende i riflettori sulla sua scomparsa, lo capisco - ha detto Mitch Winehouse al Sun - ma questo ci fa rivivere tutto di nuovo e in molti modi non supereremo mai la sua morte. Ma poi ci concentreremo sulle cose fantastiche della vita di Amy - sul suo talento, la sua generosità e l'amore che mostrava a tutti".

"Questa è la mia missione, essere sicuro che la gente pensi a Amy per tutto ciò che ha dato al mondo e a quelli che la circondavano" - ha aggiunto - "Non solo per i suoi problemi e per le sue dipendenze".


Il padre di Amy Winehouse:"Ricordatela per il talento non per le dipendenze"

La madre e la difesa del matrimonio di Amy

Probabilmente sarà così, forse la famiglia della Winehouse ha leggermente sfruttato il ricordo dell'artista trincerandosi dietro la beneficenza sbandierata attraverso la Amy Winehouse Foundation, fatto sta che in questi giorni è un fiorire di dichiarazioni in occasione dei 10 anni dalla morte di Amy.

Un motivo di discussione lo fornisce anche "Reclaiming Amy", documentario realizzato dalla BBC proprio per ricordare i 10 anni dalla scomparsa di una delle voci più iconiche dell'epoca moderna.

All'interno del documentario numerose interviste, inclusa quella alla madre di Amy, Janis Winehouse-Collins che ha raccontato delle ultime parole dette alla figlia prima di morire:"Amy faceva sempre quello che voleva. Ricordo esattamente di averle detto 'Ti voglio bene' e lei mi ha risposto 'Ti voglio bene anche io mamma'".

Parlando del documentario con OK!Magazine, inoltre, la madre di Amy ha parlato di quella passata alla storia forse come la figura più tossica per la cantante, l'ex marito Blake Fielder-Civil.

Janis Winehouse- Collins ha infatti difeso la relazione tra i due nonostante Fielder-Civil sia stato, evidentemente, un'influenza tutt'altro che positiva per la figlia e colpevole di aver introdotto Amy all'uso di eroina:"Quando si tratta di Blake ho deciso di non parlare mai male di qualcuno - ha detto la madre dell'artista - So che la loro relazione si basava sull'amore e non penso che si possa esprimere un giudizio quando si tratta di amore. E'l'amore che condiziona le parole e i fatti".

"Credo che la relazione tra Amy e Blake fosse genuina ed intima" ,ha poi aggiunto, "E he il loro matrimonio sia stato impulsivo ma puro. Certo, è stata una relazione complicata, ma con sempre l'amore al centro di tutto".