Il celebre produttore Rick Rubin ha parlato del suo talento e del suo processo creativo in un'intervista con il programma della CBS "60 Minutes".
Rubin, che ha cambiato il corso della storia numerose volte negli ultimi 40 anni grazie al suo lavoro con artisti come, tra gli altri, Slayer, Beastie Boys, Run DMC, Johnny Cash, Adele e Red Hot Chili Peppers, si è detto completamente ignorante in fatto di musica.
Ieri è uscito "The Creative Act: A Way Of Being", libro in cui il produttore americano vuole fornire una vera e propria guida per tutti i creativi.
Il talento di Rick Rubin
Quando uno pensa a Rick Rubin pensa all'uomo che è riuscito a portare l'hip-hop nel mainstream, quello che è riuscito a unire il genere con il rock, risollevando anche la carriera degli Aerosmith, rianimazione che è riuscito a compiere anche con Johnny Cash, a quello che ha accompagnato la scalata dei Red Hot Chili Peppers o il successo di popstar come Ed Sheeran ed Adele.
Insomma, uno che è riuscito a segnare la storia della musica pur senza salire su un palco. Ora Rubin ha scritto un libro intitolato "The Creative Act: A Way Of Being", una manuale per tutti i creativi.
Ospite del programma "60 minutes" sulla CBS, Rubin ha raccontato il suo processo creativo, facendo capire in cosa sia diverso da molti altri produttori. Quando uno pensa ad altri grandi colleghi nella storia della musica - ad esempio Phil Spector - il collegamento viene fatto con un tipo particolare di sound, in quel caso il wall of sound.
Quando si tratta di Rubin, il discorso è diverso e, come spiega lui stesso, al di là della questione tecnica.
Parlando del suo talento, Rubin ha detto di essere a stento in grado di suonare qualcosa: "Non ho alcuna abilità tecnica e non ne so assolutamente niente di musica. Quello che so è ciò che mi piace e ciò che non mi piace. E sono decisivo su ciò che mi piace e ciò che non mi piace".
Qual è il suo lavoro, si chiede quindi l'intervistatore? Per cosa viene pagato? La risposta di Rubin è tanto semplice quanto logica: "Per la fiducia che ho nei miei gusti e nella mia capacità di esprimere ciò che sento, che si dimostra utile per gli artisti".
Nell'intervista Rubin parla poi di come lui si senta diverso dagli altri produttori e che, anzi, si considera un 'riduttore': "Mi piace l'idea di far capire il punto con la minor quantità di informazioni possibile".