Il suono dei Fontaines D.C.: chitarre, riverbero e l'eredità di Cobain
Dentro il suono e la produzione di ROMANCE: tra chitarre d'atmosfera, riverberi, la produzione illuminata di James Ford e l'eredità di Kurt Cobain
Con ROMANCE, i Fontaines D.C. si confermano una delle band di riferimento nel rock attuale: grandi pezzi e un sound ricercato, carico di atmosfera. Guidata dai chitarristi Carlos O'Connell e Conor Curley, la band si è emancipata dal post-punk spigoloso del debutto verso un sound più rifinito e variegato. Al centro di questa evoluzione ci sono le chitarre, impreziosite da un uso creativo del riverbero e ben intrecciate negli arrangiamenti penetranti della produzione artistica di James Ford (Arctic Monkeys, Depeche Mode, Blur, Gorillaz...). Un risultato che beneficia anche di un contributo speciale, quasi romantico: l'influenza di Kurt Cobain, artista che ha plasmato il percorso di O'Connell nella ricerca di un suono tanto potente quanto espressivo.
ROMANCE segna una profonda evoluzione del suono della band E’ un rock ancora tutto basato sulle chitarre ma che questa volta si allontana dai tradizionali riferimenti post-punk. Carlos O’Connell e Conor Curley - guidati dalla produzione artistica illuminata di James Ford - tessono architetture chitarristiche suggestive, perfettamente equilibrate negli spazi, incastri di riff, arpeggi e tappeti sonori. Un lavoro di scrittura, arrangiamento e produzione certosino che si mette al servizio della voce del cantante Grian Chatten e ne sottolinea ogni sfumatura espressiva, tutta l’emotività. Una ricetta che mantiene il sound di ROMANCE coerente con quello dalle tipiche band indie/alternative trainate dal sound di chitarra elettrica ma, al tempo stesso, lo rende diverso e straordinariamente attuale.
Così, ci siamo divertiti a provare a scomporre il suono di questo disco e di questa band, partendo proprio dalle chitarre, concentrandoci su quella di Carlos O’Connell.
I Fontaines D.C. saranno in concerto in Italia il 4 novembre all'Alcatraz di Milano, già sold out. La band irlandese tornerà poi in Italia anche nel 2025, il 17 giugno al Sequoie Festival di Bologna, il 18 giugno all'Ippodromo Capannelle per Rock In Roma e il 19 giugno al Carroponte di Milano per Unaltrofestival.
Radiofreccia è la radio ufficiale dei concerti dei Fontaines D.C. a Milano e Bologna.
Il suono e le influenze
I Fontaines D.C. sono un esempio perfetto di band che mette totalmente il lavoro dei propri musicisti al servizio della canzone, del suono. Non esistono spazi per preziosismi strumentali, assolo, esaltazioni tecniche. Un approccio che Carlos O’Connel ha chiarito in varie interviste, raccontando la sua formazione chitarristica: “Quando ho iniziato, come tutti, ero preso da quelle cose classiche che ascolta e suona ogni chitarrista rock: AC/DC, Guns N' Roses e Led Zeppelin…addirittura cercavo di impararne anche gli assolo… ma l'ispirazione vera, però, è arrivata quando nel 2009 ho ascoltato LIVE AT READING dei Nirvana. Ero al campo estivo e uno dei ragazzi più grandi me lo ha fatto conoscere. È stato semplicemente incredibile… quel feedback iniziale su "Breed" che apre il live, mi ha folgorato.” O’Connel spiegherà come la ferocia del suono di chitarra di Kurt Cobain fosse per lui l’espressione di un’aggressività repressa. “Ero piuttosto arrabbiato da bambino e quel disco mi faceva capire che la chitarra poteva essere un mezzo per esprimere questa rabbia. Grazie ai Nirvana, fare gli assolo di chitarra, essere un guitar hero ha perso fascino. Ho scoperto che, per me, era più importante imparare come mettere la chitarra davanti all’amplificatore - regolato a tutto volume - e farla urlare, latrare come faceva Cobain”. La passione per Kurt Cobain, il desiderio di emularne il suono, condizionano profondamente anche la strumentazione di Carlos O’Connell che racconta come dopo una gavetta fatta su chitarre economiche (Epiphone, Danelectro…), tutto per lui cambia quando acquista una Fender Mustang, proprio come quella di Cobain: “Fa quello che fanno le altre chitarre ma suppongo meglio, se non altro perché mi riporta ai Nirvana cosa che mi ispira parecchio, considerando quanto amo il modo di suonare di Kurt!" Questa passione ha spinto Carlos O’Connel persino ad autentiche operazioni da nerd, come sciropparsi tutorial su tutorial da YouTube per cercare di imitare il suono di Cobain: “Ho visto questo Aaron Rash che ha un canale YouTube in cui esplora i segreti del suono di Kurt Cobain…sono risalito agli altoparlanti che Cobain usava sui suoi amplificatori in NEVERMIND…e la cosa buffa è che sono altoparlanti che generalmente la gente odia; credo siano stati usati, una volta, nei vecchi amplificatori Marshall da metallari… ma io li ho installati sul mio amplificatore Fender. “ Su ROMANCE, Carlos O’Connell ha utilizzato - oltre alle affezionate Fender Mustang, una rossa e una blu degli anni '60 - una Fender Stratocaster (altra chitarra ampiamente strapazzata da Cobain) e una Epiphone Coronet vintage, prestatagli dall’amico Alex Turner, cantante e chitarrista degli Arctic Monkeys.
Il Riverbero
Sempre riguardo al suono dei FONTAINES DC, Carlos O’Connel spiega come - contrariamente alla stragrande maggioranza delle band e chitarristi rock per i quali la distorsione e l’effetto più utilizzato - per lui sia il riverbero l’effetto più importante. Il riverbero è un effetto che riflette le onde sonore emesse dalla voce o da un qualunque strumento musicale. Con un risultato affine a quello che si ottiene parlando o emettendo un rumore in un spazio ampio e vuoto (una grotta, o una cattedrale...); il suono si ripete e ne esce più ampio, profondo. “Uso davvero molti effetti a pedale ma se dovessi sceglierne uno per garantire il suono di base che ho nei Fontaines DC, sarebbe un riverbero. Lo uso da sempre: è il primo pedale che ho mai acquistato, ho costruito tutto il mio suono intorno a quello. Mi sono comperato un pedale - che costa una cifra - che simula il vecchio riverbero a molla che utilizzava Pete Townshend! E lui lo spingeva così tanto da farlo distorcere!" Proprio l’utilizzo centrale del riverbero nel sound dei Fontaines D.C., permette di capire l’incidenza di questa band nella scena attuale. Infatti, fino a una decina di anni fa, il riverbero era quasi evitato nel rock, perché associato agli anni '80 più obsoleti (quelli di air metal o synth pop e drum machine) o a vecchie sonorità un po’ kitsch da balera. Ma con l'indie, l’alternative e il post-rock delle nuovissime generazione tutto è cambiato: le chitarre hanno trovato più ambienti e respiro, con arrangiamenti meno compressi, più eterei dove il riverbero ha spazio per esprimersi con code sonore ampie e vaporose. Ora, il riverbero non è più un effetto relegato in fondo alla pedaliera per “ammorbidire” il suono, ma viene usato in modo creativo, anche prima della distorsione, per esplorare nuove texture e sperimentazioni sonore.
Scrittura, produzione & chitarre
Carlos O’Connell ha raccontato che per la produzione di ROMANCE la band ha cercato di arrivare in studio iper preparata. L’obiettivo era realizzare dei provini che fossero il più vicino possibile a come le canzoni avrebbero dovuto suonare nella versione definitiva. Questo avrebbe garantito di ottimizzare il lavoro di registrazione con una produzione più efficiente. “Per questo, prima di iniziare a registrare ROMANCE, ci siamo presi quattro settimane di scrittura e pre-produzione nello studio di un mio amico a Londra” ha spiegato O’Connell. Anche la fase antecedente di scrittura e selezione delle canzoni si è rivelata particolarmente articolata e ha messo in luce l’approccio corale alla composizione dei brani dei Fontanes D.C. “Tutti noi proponiamo idee: di solito le registriamo sui nostri telefoni e poi le mettiamo in una cartella Dropbox accessibile a tutti, così ognuno può metterci le mani. Diamo un nome alle idee che ci piacciono e mettiamo quelle canzoni su una lavagna, pianificando cosa fare. In questo modo, ci siamo trovati con una rosa di circa 30 idee che avrebbero potuto diventare i pezzi di ROMANCE. Iniziamo a suonarcele in sala prove e capiamo rapidamente quali non funzionano. Ma non buttiamo via nulla; se alcuni pezzi non ci sembrano del tutto adatti per l’album su cui stiamo lavorando, potrebbero funzionare su futuri dischi”.
Quanto all’alchimia degli incastri e delle orchestrazioni tra chitarre con il collega Conor Curley, O’Connell ha spiegato: “E’ un lavoro molto organico: ci confrontiamo facendo sentire l’uno all’altro le idee che abbiamo in cantiere. E sviluppiamo delle parti che non si schiaccino i piedi, che permettano di sentire e valorizzare ogni passaggio di entrambi. Ma è un modo di lavorare che funziona alla grande solo se ti concentri veramente nell’ascoltare cosa sta facendo il tuo compagno di band. A volte, banalmente, si tratta solo di suonare le stesse cose, gli stessi accordi ma con suoni, posizioni e diteggiature diverse..." Nella riuscita di questo metodo di lavoro, Carlos O’Connell riconosce un ruolo decisivo al produttore artistico James Ford (Artic Monkeys, Depeche Mode, Blur, Gorillaz…): “James ha la capacità di lasciare molto spazio nel suono, nel mix delle canzoni. Sia sulle frequenze basse che su quelle alte, sa contenere i suoni...non li lascia debordare...Quindi, dove normalmente lo spazio sonoro sarebbe reso saturo - per esempio dalle frequenze alte generate dal chiasso dei piatti della batteria - noi grazie a lui che argina questi eccessi, riusciamo a trovare dello spazio ulteriore per dei colori di chitarra, per delle parti aggiuntive. Perchè: più spazio hai, più potente suonerà il mix!”
Il guitar hero di ROMANCE
Una nota divertente riguarda l’unico assolo vero e proprio di chitarra presente in ROMANCE, assolo che fa capolino sul brano "Death Kink"; una parentesi da guitar hero che, ci si chiede, se sia opera di Conor Curley o Carlos O’Connell: “In realtà è stato Grian Chatten, il cantante della band, a suonare l’assolo su quella canzone!” ha svelato divertito O’Connell. “Durante le registrazioni, continuava a chiedere se poteva provare a suonare delle parti aggiuntive di chitarra, perché aveva delle idee ed era super eccitato all’idea di provarci. Ha avuto un tempismo ottimo, perchè io e Conor ci stavamo passando la chitarra di mano, senza trovare nessuna buona idea… Grian invece, ha semplicemente spaccato! È davvero un buon chitarrista…"