21 luglio 2022

In arrivo ad agosto un nuovo documentario sul disastro di Woodstock '99

Si chiama "Clusterfu**k '99" il nuovo documentario in tre episodi sulla disastrosa edizione di Woodstock '99 tra violenze, incendi e devastazione

Si chiama "Clusterf**k:Woodstock'99" il nuovo documentario dedicato alla disastrosa edizione di Woodstock del 1999 che sarà trasmesso da Netflix.

Diviso in tre episodi, il documentario racconterà l'esplosione di violenza e follia che coinvolse gli spettatori dell'edizione 1999 di Woodstock.

Con una line up composta da artisti come Rage Against The Machine, Red Hot Chili Peppers, Metallica, Korn e Limp Bizkit, Woodstock'99 radunò nello stato di New York più di 400.000 spettatori che misero a ferro a fuoco l'area rendendolo uno dei festival più tristemente noti nella storia del rock.

Il primo trailer del nuovo documentario su Woodstock '99

E' stato condiviso nelle scorse ore il primo trailer della docuserie di Netflix in tre episodi "Clusterfu**k: Woodstock '99" che sarà disponibile dal 3 agosto. Il film documenta l'infame edizione 1999 di Woodstock in cui, dal 22 al 25 luglio del 1999, più di 400.000 spettatori si radunarono a Rome, nello stato di New York, per assistere ai live di alcune delle rock band più in voca dell'epoca.

Metallica, Red Hot Chili Peppers, Rage Against The Machine, Limp Bizkit e Korn sono solo alcuni dei nomi che salirono sul palcoscenico mentre tra il pubblico succedeva di tutto. Un weekend disastroso che culminò in una notte di devasto, aggressioni e incendi che passerà tristemente alla storia.

"Clusterfu**k '99" mette insieme materiale d'archivio con interviste esclusive ad alcuni degli artisti che si esibirono attraverso cui, in tre episodi da 45 minuti ciascuno, si cerca di ripercorrere l'escalation di violenza e follia di Woodstock'99.

Solo un anno fa il canale americano HBO aveva prodotto un documentario analogo dal titolo "Woodstock 99: Peace, Love and Rage".

Guarda il trailer di "Clusterfu**k '99"



In arrivo ad agosto un nuovo documentario sul disastro di Woodstock '99

Il disastro di Woodstock'99

Per quattro giorni nel luglio del 1999 più di 400.000 persone si recarono all'ex base aerea Griffis a Rome, nello stato di New York, per vedere alcuni dei principali artisti della scena alternative americana dell'epoca. Sul palco, tra gli altri, salirono Rage Against The Machine, Korn, Creed, Red Hot Chili Peppers, Limp Bizkit, Metallica, Offspring, Alanis Morissette e Bush che si esibirono sotto il caldo rovente che funestò il festival sin dall'inizio.

Il disagio arrivò da molte parti, oltre alle temperature, i problemi organizzativi si manifestarono con il poco spazio utile per il campeggio, prezzi altissimi per cibo e bevande, numero insufficiente di toilette e docce che furono rese presto impraticabili. Tutti elementi che fecero scaldare ancora di più il pubblico che nel corso di tutto il festival diede il peggio di sé.

Dalle staccionate divelte a quelle incendiate con le candele distribuite da un gruppo di pacifisti, i bancomat saccheggiati, gli stand dei venditori devastati. L'idea iniziale era di accendere le candele per accompagnare 'Under The Bridge' ma durante lo show dei Red Hot Chili Peppers in molti pensarono di adoperarle come falò servendosi anche delle tante bottiglie di plastica sparse su tutta l'area e di alcuni pannelli di legno utilizzati come barriere perimetrali finendo per dare fuoco anche a parte del palco.

Come se non bastasse furono riportati anche numerosi crimini, dai banchi del merchandising derubati e vandalizzati alle violenze sessuali, un totale disastro per un evento che avrebbe dovuto celebrare la fratellanza e la musica e finì per rimanere nella storia per ben altri motivi.