Iron Maiden, Adrian Smith:"Nessuno come Eddie Van Halen ed Hendrix"

Il chitarrista dei Maiden omaggia Eddie Van Halen. La band pubblicherà il prossimo 20 novembre il doppio album live da Mexico City

Quando i momenti dedicati alla musica dal vivo sono sempre più difficili da trovare tutto quello che ci resta, in attesa di tornare sotto un palco, sono i ricordi di quando si poteva ancora pogare e sudare al ritmo assordante delle chitarre. Una buona scusa per tenere alta l'asticella della nostalgia è sicuramente il prossimo album dal vivo degli Iron Maiden in uscita il prossimo 20 novembre: " Nights Of The Dead, Legacy Of The Beast: Live In Mexico City".

La leggendaria band heavy metal inglese che, dopo lo stop causato dal coronavirus, ha previsto il ritorno live per il prossimo anno con l'unica data italiana al Bologna Sonic Park, ha annunciato un mese fa la pubblicazione di un nuovo doppio album live dal quale ha già pubblicato due estratti.

Intanto il chitarrista degli Iron Maiden Adrian Smith, che ha pubblicato di recente il libro 'Monsters Of River And Rock' dedicato alle sue due più grandi passioni, la musica e la pesca, ha voluto ricordare in un'intervista il grande Eddie Van Halen.

Adrian Smith e il ricordo di Van Halen

Il chitarrista degli Iron Maiden è stato intervistato da The Metal Voice e ha ricordato l'importanza del compianto Eddie Van Halen paragonandolo al solo Jimi Hendrix.

"Probabilmente lui e Jimi Hendrix, di sicuro tra quelli che ho potuto vivere, hanno avuto un impatto sulla chitarra elettrica come nessun altro. Amavo il modo di suonare di Eddie anche se, quando venne fuori, avevo già iniziato a suonare da cinque o sei anni. Se avessi avuto modo di iniziare quando lo ascoltai per la prima volta lo avrei semplicemente copiato, come ha fatto il 99 per cento degli altri chitarristi. Era fantastico e mi sarebbe piaciuto incontrarlo. Ci sono andato vicino un paio di volte ma non ci sono mai riuscito. Amavo il soun della sua chitarra. Se avessi una chitarra e un amplificatore e dovessi semplicemente cercare di trovare un sound giusto, probabilmente userei il suo come punto di riferimento".

Nights Of The Dead

Con un artwork ispirato al Paese che ha fatto da scenario per le registrazioni, il Messico, arriva il 20 novembre “Nights Of The Dead - Legacy Of The Beast, Live in Mexico City”: un doppio album registrato durante tre concerti del "Legacy Of The Beast Tour" nel 2019.

Quando abbiamo dovuto cancellare l’ultima parte del nostro “Legacy Tour 2020” l’estate scorsa a causa della pandemia COVID, eravamo tutti molto dispiaciuti ed amareggiati e sapevamo che anche i nostri fan si sentivano così”, commenta Steve Harris, bassista e membro fondatore degli Iron Maiden. “Ci siamo subito mossi per riportare lo show in più Paesi possibili e, sebbene fossimo riusciti a ri-schedulare per il 2021 la maggior parte degli appuntamenti europei, abbiamo anche pensato di ascoltare le registrazioni del tour fatte fino a questo momento per capire se avremmo potuto creare l’album live definitivo, un ricordo per tutti i nostri fan. Sono molto felice del risultato, soprattutto per quanto riguarda i brani inclusi, alcuni dei quali mai pubblicati prima in un album live, come ‘For The Greater Good Of God’ e altre vecchie glorie come ‘Where Eagles Dare’, ‘Flight Of Icarus’, ‘The Clansman’ e ‘Sign Of The Cross’, che da tempo non suonavamo live.

Non avevamo mai pubblicato un album live dal Messico e penso che queste registrazioni diano giustizia alla passione e alla gioia dei nostri fan messicani, sempre pronti a darci un grandissimo benvenuto ogni volta che suoniamo dalle loro parti”.

“Tutti gli show, fino a questo momento, sono stati grandiosi e i fan hanno adorato l’intera produzione del Legacy Tour e la scelta dei brani presentati live”, aggiunge Rod Smallwood, manager dei Maiden. “Quando le rimanenti date del 2020 sono state cancellate, mettere insieme un album live sembrava la cosa ovvia da fare e penso che Steve, con il supporto del produttore Tony Newton, abbia catturato alla perfezione l’essenza e l’energia degli oltre 70.000 fan presenti in queste tre incredibili serate a Città del Messico. L’album è sia una celebrazione di questo tour, già visto da oltre due milioni di fan, sia un assaggio della fase finale del tour in programma il prossimo anno”.

Dopo aver dato un assaggio con 'Aces High', è uscito nei giorni scorsi anche 'Sign Of The Cross' dal live a Mexico City brano contenuto in "The X Factor", album del 1995 che alla voce vedeva Blaze Bayley che prese il posto di Bruce Dickinson durante la 'pausa di riflessione' dell'attuale cantante.

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