17 ottobre 2023

Iron Maiden, "Siamo analogici e reali, per questo ci amano"

Il cantante degli Iron Maiden parla di come il punto di forza della band sia non usare trucchetti durante i concerti, a differenza di altri artisti

La tematica del playback  negli spettacoli dal vivo è qualcosa che, negli ultimi anni, sta diventando sempre più attuale anche nel mondo del rock.

Se l'usanza di utilizzare nastri pre registrati è ormai assodata e previsto quando un artista partecipa a delle esibizioni televisive, o per alcuni artisti pop, quando si entra nella sfera metal e rock non si può dire lo stesso.

Basti pensare solo a pochi mesi fa e alla polemica che ha visto coinvolti i Motley Crue accusati di utilizzare nastri pre registrati nel tour mondiale con i Def Leppard.



Gli Iron Maiden sono reali

Quando si parla di Iron Maiden, però, non si rischia di sbagliare e non c'è alcun dubbio che i concerti della band britannica siano tutti suonati dal vivo, nonostante il passare degli anni.

Lo hanno visto i fan italiani durante l'unico live dell'estate italiana al The Return Of The Gods di Milano e ci tiene a sottolinearlo anche Bruce Dickinson.

Intervistato dall'australiana Triple M, la voce degli Iron Maiden ha parlato di come i fan amino ancora ascoltarli dal vivo, attribuendo la cosa al fatto di essere una band onesta e rimasta fedele agli esordi.

"Ai nostri fan piacere davvero la musica. So che è strano, vero? Lo so che è un concetto strano oggi, questa cosa che la gente va a vedere i concerti per la musica e non perché siamo icone della moda o cose del genere. Ma del resto siamo sempre stati così. Siamo pane e salame. Ciò che la gente viene a vedere, quello è", ha detto Dickinson.

"Le canzoni non sono necessariamente semplici ma lo è il nostro atteggiamento. Suoniamo ancora tutte le canzoni nella tonalità originale, non abbassiamo di qualche tono o cose del genere. Non abbiamo mai seguito suonando il click o altre cose del genere, come fanno un sacco di band oggi. Ci sono artisti che vedo esibirsi e cantano senza muovere la bocca. Ci sono appoggi ovunque ma noi non facciamo niente del genere. Siamo analogici e reali, siamo della vecchia scuola. E credo che sia quello che ci fa portare a casa la pagnotta, perché il pubblico capisce che è raro trovare oggi band reali", ha aggiunto.


Iron Maiden, "Siamo analogici e reali, per questo ci amano"
PHOTO CREDIT: Elena Di Vincenzo

The Mandrake Project, il ritorno solista di Bruce Dickinson

Dopo essere andato in tour in tutto il mondo con gli Iron Maiden, facendo una tappa anche a Milano lo scorso luglio per The Return Of The Gods, festival in partnership con Radiofreccia, Dickinson ha pensato che gli impegni con la band non fossero abbastanza.

Negli ultimi anni la rockstar inglese si è divisa tra l'ultimo album dei Maiden, "Senjutsu", il tour con la band, il suo tour 'spoken word' nei teatri e mille altri impegni che non gli hanno impedito di lavorare al suo nuovo album solista: "The Mandrake Project".

"The Mandrake Project" uscirà a inizio 2024 - una data ufficiale non è stata ancora comunicata - ed arriva a distanza di ben 19 anni dall'ultimo "Tyranny Of Souls" del 2005.

Anche per il settimo album solista, Dickinson ha lavorato alle sue canzoni collaborando in studio con Roy Z, musicista e produttore che lo ha accompagnato in quasi tutte le sue uscite in solitaria, a partire dal secondo lavoro "Balls To Picasso" del 1994.

"Questo album è stato un viaggio molto personale per me e ne sono estremamente orgoglioso.", ha detto Dickinson in una nota. "Roy Z e io abbiamo pianificato, scritto e registrato per anni e sono molto entusiasta che la gente possa darci finalmente un ascolto. Sono ancora più eccitato all'idea di andare in tour con questa fantastica band che abbiamo messo insieme. Stiamo pianificando di suonare il maggior numero di spettacoli possibile in più posti possibili, per quante più persone possibile! Tutto sarà rivelato presto!", ha commentato l'artista.