Jason Bonham ha trovato in soffitta dei nastri del padre

Il figlio del batterista ha trovato in soffitta uno scatolone pieno di nastri senza etichetta che potrebbero contenere registrazioni inedite dei Led Zeppelin

Jason Bonham, figlio del leggendario batterista dei Led Zeppelin John 'Bonzo' Bonham, ha detto di aver trovato una serie di nastri non meglio identificati negli archivi del padre.

Anche se non ci sono ancora certezze in merito, potrebbe trattarsi di una grande notizia per i fan della grande rock band inglese e chissà che tra i possedimenti di Bonzo non si celi un tesoro nascosto fatto di registrazioni inedite.

Fu proprio Jason, nel 2007, a suonare al posto del padre con Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones in quella che, di fatto, è stata la prima e unica reunion dei Led Zeppelin dopo la scomparsa del batterista.

Il ritrovamento di Jason Bonham

Cercare in soffitta a caccia di tesori è da sempre un argomento affascinante, che si tratti dell'inizio di un racconto o di un programma televisivo realizzato appositamente sul tema.

Del resto, scavando nel passato si possono fare ritrovamenti preziosi e inaspettati che a distanza di anni possono essere un vero tesoro.

Se poi la casa in cui si trova la soffitta è quella di uno dei più grandi batteristi della storia del rock, le cose si fanno davvero interessanti.

Jason Bonham, figlio di John 'Bonzo' Bonham, batterista dei Led Zeppelin e considerato universalmente sul podio dei più grandi batteristi nella storia del rock, ha raccontato proprio un episodio analogo nel corso di un'intervista al podcast Vinyl Guide.

Jason è tornato recentemente nella casa di famiglia dove si è imbattuto in uno scatolone contenente una serie di nastri senza etichetta appartenuti al padre. Al momento il contenuto è ancora un mistero perché il figlio di Bonzo non ha ancora avuto modo di ascoltare i nastri, come ha spiegato, a causa della particolare delicatezza degli oggetti.

In futuro, però, ha intenzione di capire se al loro interno si possano nascondere degli inediti dei Led Zeppelin, per la gioia dei fan: "Devo far funzionare il registratore e collegarlo, cosa che magari farò per un video su YouTube del tipo 'Mettiamo in azione questa cosa e vediamo se c'è qualche inedito'. La cosa bella è che sono tutti senza etichetta o deteriorati".

Proprio la condizione e il formato dei nastri potrebbero essere un problema che richiederebbe particolare cura: "Potrebbe accadere che mettendoli nel registratore si cancellino allo start. Penso sia successo durante i mix di Knebworth, hanno dovuto cuocere i nastri per preservare il contenuto perché avevano solo nastri video U-matic. Immagina tutti questi multitraccia impilati a casa di Jimmy o da qualche parte".

L'importanza di Pete Townshend nella vita di Bonham

In un'altra intervista fatta di recente con Scars and Guitars, Jason Bonham ha raccontato di come sia stato fondamentale nella sua vita l'intervento di Pete Townshend.

Così come su padre, anche Jason si è trovato nel corso della sua vita a dover lottare contro l'alcolismo e, ad aiutarlo nel superare un periodo difficile, è stato il chitarrista e songwriter degli Who. Jason, che si è definito un 'campione olimpico di bevute', è sobrio ormai da 22 anni un processo di guarigione lungo che ha richiesto aiuto e supporto dopo troppe giornate passate senza ricordare la sera precedente.

All'inizio del suo percorso verso la sobrietà il figlio di Bonzo venne accettato in un centro di riabilitazione in cui gli venne offerto come supporto Eric Clapton o Pete Townshend e lui scelse il leader degli Who: "Pete è stato il mio uomo della sobrietà, il migliore che potessi chiedere. Mi raccontava storie su mio padre, veniva a prendermi a casa e mi portava agli incontri. E' stato lui a darmi il via e gli sono ancora grato per quello che ha fatto. Ringrazio di avere avuto lui a spiegarmi le cose da un punto di vista diverso perché era qualcuno con cui potevo rapportarmi, che potevo capire. Da allora sono sobrio e grato", ha raccontato.