Jethro Tull, quattro concerti in Italia a giugno

Il tour del cinquantennale della band approda nel nostro Paese

Chissà se finalmente ha imparato le posizioni giuste per suonare il flauto. Quando era già una rockstar mondiale, Ian Anderson subì infatti un vero e proprio "cazziatone" dalla figlia, che a scuola prendeva lezioni sullo stesso strumento, e aveva bocciato la tecnica del padre, inducendolo a correggere l'uso delle dita per trarne un suono migliore. Come sia, l'instancabile Anderson non ha mai smesso di soffiare su quel flauto traverso che è diventato una leggenda, nella storia del progressive rock. Quest'anno i suoi Jethro Tull (in realtà della band originaria non è rimasto nulla, se non il nome) tornano in Italia per il tour del cinquantennale dagli esordi con quattro concerti a giugno. Il 22 saranno al Teatro D'Annunzio di Pescara, il 23 all'Auditorium Parco della Musica di Roma, il 24 a Sogliano al Rubicone (Piazza Matteotti) e chiusura il 26 in Piazza della Loggia a Brescia.

Lo show celebrativo, arricchito da proiezioni video in alta definizione, sarà un'occasione per riscoprire l'inconfondibile suono dei Jethro, quello che negli anni Settanta fu la fonte per dei concept album di prima qualità: come "Aqualung", incentrato sulla figura di un sordido barbone dalle deprecabili inclinazioni sessuali, o come "Thick as a Brick", che Anderson attribuì fittiziamente all'opera creativa di un immaginario poeta in erba, Gerard Bostock, la cui figura fu poi ripresa in "Thick as a Brick 2" del 2011, o come nell'album solista di Ian, "Homo Erraticus", tre anni più tardi. I Jethro Tull hanno venduto più di 65 milioni di dischi: non c'è male per dei "dinosauri" che avevano resistito all'estinzione pretesa dai loro detrattori nella stagione del punk rock.