22 dicembre 2024

Joe Strummer: lo strimpellatore che ha cambiato il rock

Joe Strummer, anima dei Clash, ha cambiato il rock rappresentando l’urgenza del punk: dare voce alla working class britannica mescolando reggae e ribellione.

Joe Strummer, anima spartana e ribelle dei Clash, ha incarnato l’essenza del punk: urgenza, passione e autenticità. Con la sua chitarra e un approccio diretto, ha dato voce alla working class britannica, cambiando il rock e aprendo la porta alle contaminazioni con reggae, dub e persino rap, trasformando la musica in una forma di resistenza culturale e artistica.

Joe Strummer, al secolo John Graham Mellor, è stato non solo un protagonista della scena musicale punk britannica ma anche uno dei personaggi più amati e influenti del rock. Nato nel 1952 ad Ankara, in Turchia, da una famiglia legata al servizio diplomatico britannico, cresce tra diverse nazioni, un’esperienza che lo immerge tra culture e suoni diversi. Questo background cosmopolita, unito all’amore per la musica folk e rock’n’roll, ha influenzato profondamente il suo approccio artistico. Assieme ai Clash, band nata dall’incontro con il cantante e chitarrista Mick Jones e il bassista Paul Simonon nel 1976, Strummer ha cambiato la storia del rock e - soprattutto - dato una voce ai giovani disillusi della working class britannica, trasformando la ribellione in arte e cultura. A livello strettamente musicale, Joe Strummer è stato un pioniere nel mescolare il punk con la musica giamaicana, che per Strummer rappresentava una forma di resistenza culturale.

Joe Strummer: lo strimpellatore che ha cambiato il rock
PHOTO CREDIT: wikimedia: John Coffey

Joe lo strimpellatore


L’essenza di Joe Strummer come musicista emerge nella sua attitudine spartana, quasi operaia, di chitarrista ritmico puro. Suonava con energia e passione, sangue e sudore, per trainare l’incedere ritmico della band, trascinare con forza il rock dei Clash perché il loro messaggio arrivasse ancora più potente e forte: pura sostanza senza troppo attenzione alla forma. Lui stesso dava enfasi a questo ruolo: “to strum”, infatti, in inglese significa strimpellare, perché, in ambito musicale, lo strumming è l’approccio alla chitarra ritmica, specie acustica, più ritmico. Quello dove, letteralmente, strapazzi le corde con il plettro per sgranare riff e accordi. Joe Strummer era un nomignolo che lui stesso si era dato, perché significava, in una traduzione grossolana, Joe lo strimpellatore. Un approccio che tradisce l’umiltà di Joe Strummer, uno dei musicisti rock più influenti della storia, che definisce il suo modo di suonare “strimpellare”. Ma questa umiltà era anche frutto dell’insicurezza che per anni aveva accompagnato Strummer: da ragazzino, infatti, il futuro leader dei Clash si diceva totalmente negato per la musica: «Durante il periodo scolastico ero completamente impedito con la musica. Ero convinto che soltanto degli esseri mitici, dotati di poteri superiori, potessero fare musica». Poi questa frustrazione si trasforma: Joe Strummer prende con serena accettazione i propri limiti di chitarrista che non è nato per fare il solista che incendia a colpi di scale blues il manico della sua chitarra. Quella è roba per fighetti con la puzza sotto il naso della scena hard rock o progressive. A lui, giovane punk che ascolta la musica reggae, interessa altro. La chitarra deve essere uno strumento per scrivere le proprie canzoni con l’urgenza di parlare alla sua generazione, lanciare dei messaggi, protestare. E questo diventa il suo punto di forza, la rappresentazione più alta e positiva del chitarrista punk: fare musica è un’urgenza e tutto quello che ti serve sono passione, rabbia, vitalità. Non servono l’agilità e velocità dei polpastrelli di un violinista ma cuore e intensità.

 

Un viaggio musicale incredibile


Ma nonostante questa apparente rinuncia al fare musica complessa, in realtà la chitarra di Joe Strummer assieme ai Clash compie un viaggio straordinario. Nell’umiltà di un approccio grezzo, sanguigno e spontaneo ma animato da una passione e spirito di sperimentazione eccezionale, nella loro discografia Strummer e i Clash compiono uno dei più suggestivi percorsi musicali della storia del rock: passano da un disco di punk duro, puro e grezzo come l’omonimo THE CLASH del 1977 (album decisivo nell’esplosione del punk, meritevole di essere accostato a NEVER MIND THE BOLLOCKS dei Sex Pistols) a capolavori come LONDON CALLING (1979) dove il loro punk si fonde nel R&B, nel rock e persino nel jazz, fino a opere musicali monumentali come SANDINISTA!(1980) che frantumano ogni confine tra generi musicali giocando con dub, reggae e i primi esperimenti con il rap, dove i Clash sono pionieristici nelle sperimentazioni che poi fioriranno nella scena crossover con una band su tutte - ispiratissima ai Clash - i Rage Against The Machine. Joe Strummer è la faccia dell’approccio propositivo e positivo del punk: quello per cui fare musica è una necessità. Non contano i mezzi che si hanno a disposizione: la tecnica, la conoscenza della teoria, la strumentazione. La cosa più importante è mettere in musica le cose che vuoi dire.

 

Il racconto di Tom Morello


L’aneddoto più romantico per cogliere quanto Joe Strummer abbia rappresentato  quanto appena detto lo racconta Tom Morello, chitarrista proprio dei Rage Against The Machine: «Ero già un chitarrista alle prime armi, ma il rock mi sembrava ancora in qualche modo irraggiungibile. Sembrava che per essere un chitarrista rock uno dovesse per forza avere montagne di amplificatori alle sue spalle, una Gibson Les Paul da 10.000 dollari e vivere in un castello di tua proprietà su un lago scozzese. Io non avevo niente di tutto questo; avevo il mio piccolo amplificatore Music Man su una sedia nel seminterrato di mia madre. Ma sono andato a vedere i Clash a Chicago, e c’era Joe Strummer, il mio eroe preferito nel rock, che aveva esattamente lo stesso amplificatore Music Man su una sedia sul palco con lui!».

La Telecaster di Joe Strummer


Joe Strummer è entrato nell’immaginario del rock con la più austera delle chitarre elettriche al collo, una Fender Telecaster. La sua preferita. Quella più presente nei video e nelle foto, l’aveva acquistata nel 1975 di seconda mano. La leggenda racconta che Joe Strummer avesse guadagnato 120 sterline sposando Pamela Moolman, cittadina sudafricana, che necessitava di un matrimonio di facciata che le permettesse comunque di ottenere la cittadinanza britannica. La chitarra era originariamente di una elegante finitura Sunburst; ma nel 1976, quando i Clash si formarono, Joe Strummer era profondamente influenzato dai Sex Pistols, tanto da volere che la sua chitarra fosse più autentica, irriverente e punk nel look. Così, la portò in carrozzeria, dove il corpo della chitarra e il battipenna vennero ricoperti, in maniera tutt’altro che ortodossa, da strati grezzi di vernice nera per automobili.