Joe Strummer: lo strimpellatore che ha cambiato il rock

Joe Strummer, anima dei Clash, ha cambiato il rock rappresentando l’urgenza del punk: dare voce alla working class britannica mescolando reggae e ribellione.

Joe Strummer, anima spartana e ribelle dei Clash, ha incarnato l’essenza del punk: urgenza, passione e autenticità. Con la sua chitarra e un approccio diretto, ha dato voce alla working class britannica, cambiando il rock e aprendo la porta alle contaminazioni con reggae, dub e persino rap, trasformando la musica in una forma di resistenza culturale e artistica.

Joe Strummer, al secolo John Graham Mellor, è stato non solo un protagonista della scena musicale punk britannica ma anche uno dei personaggi più amati e influenti del rock. Nato nel 1952 ad Ankara, in Turchia, da una famiglia legata al servizio diplomatico britannico, cresce tra diverse nazioni, un’esperienza che lo immerge tra culture e suoni diversi. Questo background cosmopolita, unito all’amore per la musica folk e rock’n’roll, ha influenzato profondamente il suo approccio artistico. Assieme ai Clash, band nata dall’incontro con il cantante e chitarrista Mick Jones e il bassista Paul Simonon nel 1976, Strummer ha cambiato la storia del rock e - soprattutto - dato una voce ai giovani disillusi della working class britannica, trasformando la ribellione in arte e cultura. A livello strettamente musicale, Joe Strummer è stato un pioniere nel mescolare il punk con la musica giamaicana, che per Strummer rappresentava una forma di resistenza culturale.

Joe Strummer: lo strimpellatore che ha cambiato il rock
PHOTO CREDIT: wikimedia: John Coffey

Joe lo strimpellatore


L’essenza di Joe Strummer come musicista emerge nella sua attitudine spartana, quasi operaia, di chitarrista ritmico puro. Suonava con energia e passione, sangue e sudore, per trainare l’incedere ritmico della band, trascinare con forza il rock dei Clash perché il loro messaggio arrivasse ancora più potente e forte: pura sostanza senza troppo attenzione alla forma. Lui stesso dava enfasi a questo ruolo: “to strum”, infatti, in inglese significa strimpellare, perché, in ambito musicale, lo strumming è l’approccio alla chitarra ritmica, specie acustica, più ritmico. Quello dove, letteralmente, strapazzi le corde con il plettro per sgranare riff e accordi. Joe Strummer era un nomignolo che lui stesso si era dato, perché significava, in una traduzione grossolana, Joe lo strimpellatore. Un approccio che tradisce l’umiltà di Joe Strummer, uno dei musicisti rock più influenti della storia, che definisce il suo modo di suonare “strimpellare”. Ma questa umiltà era anche frutto dell’insicurezza che per anni aveva accompagnato Strummer: da ragazzino, infatti, il futuro leader dei Clash si diceva totalmente negato per la musica: «Durante il periodo scolastico ero completamente impedito con la musica. Ero convinto che soltanto degli esseri mitici, dotati di poteri superiori, potessero fare musica». Poi questa frustrazione si trasforma: Joe Strummer prende con serena accettazione i propri limiti di chitarrista che non è nato per fare il solista che incendia a colpi di scale blues il manico della sua chitarra. Quella è roba per fighetti con la puzza sotto il naso della scena hard rock o progressive. A lui, giovane punk che ascolta la musica reggae, interessa altro. La chitarra deve essere uno strumento per scrivere le proprie canzoni con l’urgenza di parlare alla sua generazione, lanciare dei messaggi, protestare. E questo diventa il suo punto di forza, la rappresentazione più alta e positiva del chitarrista punk: fare musica è un’urgenza e tutto quello che ti serve sono passione, rabbia, vitalità. Non servono l’agilità e velocità dei polpastrelli di un violinista ma cuore e intensità.

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